La piaga delle morti sul lavoro è ormai dilagante e oggi, 24 maggio, è la Puglia a piangere due vite. In un cantiere edile alla periferia di Monopoli, in via Lagravinese, sono deceduti due operai, Vito Germano di 64 anni e Cosimo Lomele di 62 anni, entrambi originari di Conversano. Stando alle prime ricostruzioni sembrerebbe siano stati travolti da un costone roccioso, che è franato proprio mentre erano a lavoro in uno scavo per le condutture delle fogne di una nuova struttura. Vito e Cosimo sono morti sul colpo e i soccorritori non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso. Sul posto sono giunti gli agenti del commissariato di Monopoli, i Vigili del Fuoco e il personale dello Spesal dell’Asl Bari.

Il primo cittadino di Conversano, Giuseppe Lovascio, recatosi sul luogo dell’incidente assieme al sindaco di Monopoli Angelo Annese, ha espresso tutto il suo cordoglio per la perdita dei due concittadini. “Sono stravolto dalla notizia di questa mattina: come comunità siamo vicini alle famiglie dei due lavoratori, due figli della nostra città. Un evento drammatico, per cui domani proclamerò il lutto cittadino – ha affermato -. È una giornata molto triste per tutti, che ha visto un bilancio pesantissimo in un cantiere privato della nostra città. Questo è il momento del silenzio, della vicinanza alle famiglie, in attesa che siano fatte tutte le opportune verifiche e siano chiarite le eventuali responsabilità”.

L’ira e il dolore dei sindacati

Sull’accaduto sono intervenuti prontamente i sindacati dei lavoratori, primo tra tutti la Cgil. “Il tragico ed intollerabile stillicidio di infortuni gravi e morti sul lavoro non si ferma: sono 100 le vittime nei soli primi due mesi del 2023, con una tragica media di 12 decessi alla settimana: non sono solo numeri, riguardano la vita delle persone, la loro dignità, i loro diritti – hanno spiegato Ignazio Savino, segretario generale Fillea Bari e Puglia e Gigia Bucci segretaria generale Cgil Bari -. Agricoltura ed edilizia si confermano i settori più a rischio. Serve investire massicciamente in sicurezza e legalità”.

“Dalle ultime verifiche effettuate dall’Ispettorato, dall’Inps e dall’Inail 2 aziende su 3 risultano irregolari e il cantiere edile si conferma uno dei luoghi di lavoro più pericolosi – hanno sottolineato -. Ancor più preoccupante è l’età delle vittime: non è possibile registrare l’ennesima tragedia che riguarda operai over 60. Adesso basta: chiediamo l’introduzione nel codice penale dell’aggravante di omicidio sul lavoro per garantire la certezza di una pena e misure come il sequestro patrimoniale volte a riconoscere ai famigliari delle vittime almeno un giusto indennizzo”.

Luigi Sideri, segretario generale Filca-Cisl Bari, ha affermato che “i cantieri continuano a essere uno dei luoghi di lavoro più pericolosi, con un numero inaccettabile di incidenti, con decessi e infortuni che spesso provocano danni permanenti ai lavoratori. Non finiremo mai di ripetere che è necessaria una nuova cultura della sicurezza, con progetti ad hoc a partire dalle scuole”.

Dello stesso parere anche Emanuele Ronzoni, segretario organizzativo nazionale Uil e commissario straordinario Uil Puglia, e Franco Pappolla, segretario generale Feneal Uil Puglia. “Non si può più permettere che questo accada nel silenzio generale. Ci stiamo battendo da anni per mettere la sicurezza sui posti di lavoro al centro dell’agenda del governo, chiediamo più controlli, più ispettori e il rispetto delle norme in materia di sicurezza. È urgente riaprire la discussione sui lavori usuranti: è inammissibile che due lavoratori di quell’età debbano essere costretti ad affrontare mansioni così gravose”.