Trivellazioni nel mare Adriatico. “Il ricorso della Regione Puglia non è stato respinto perché la palla è ritornata al Consiglio di Stato che deve ancora decidere”. E poi: “Se è vero che la normativa italiana non contrasta con il diritto dell’Unione, è anche vero che in sede di valutazione dell’impatto ambientale deve essere valutato l’effetto cumulativo dei progetti che possono avere un impatto notevole sull’ambiente”. Così parlò Emiliano. E però il Consiglio di Stato nel marzo del 2018 anno si espresse a favore della ricerca di gas e petrolio in Adriatico da parte della Spectrum Geo Limited; nel settembre del 2016 il Tribunale amministrativo regionale del Lazio bocciò il ricorso della Regione Puglia contro la compagnia Global Petroleum sempre riguardo allo stesso nodo, e del medesimo parere fu la Corte di giustizia dell’Unione europea, nel giugno scorso, dando manforte al Tar e torto alla Regione – ennesima sconfitta giudiziaria. Tutto qui? No, dulcis in fundo. Nel 2016 la Regione pretendeva che il sottosuolo fosse suo. Invero: “La Corte Costituzionale dichiara inammissibile il conflitto di attribuzione promosso dalla Regione Puglia contro il Presidente del Consiglio dei ministri, per la dichiarazione che non spetta allo Stato – e per esso al Ministero dello sviluppo economico – l’adozione del decreto 22 dicembre 2015, di conferimento del permesso di ricerca di idrocarburi alla Società Petroceltic Italia srl”. In sostanza: sì alle trivellazioni, poiché decide lo Stato sui progetti energetici. Cosa vogliamo dire con la sequela di sentenze? Il Consiglio di Stato “deve ancora decidere”, ma la giurisprudenza al momento non dà ragione all’uomo di legge al comando della Regione.

L’energia provoca alcuni grattacapi a Michele Emiliano. Il gasdotto Trans-Adriatic Pipeline ha portato, dal dicembre 2020, in Italia 7,5 miliardi di metri cubi di gas dall’Azerbaigian e ha ridotto il prezzo del gas di circa il 10%. Non male per il presidente della Regione che nel dicembre 2017 a Radio Capital diceva: “Il paragone tra il cantiere Tap e Auschwitz è oggettivamente sbagliato e mi scuso per averlo inopportunamente utilizzato questa mattina in radio durante una diretta”.

La Puglia non ha ancora – da novembre – un assessore alla Cultura e al Turismo e un assessore alla Sanità, dopo le dimissioni di Massimo Bray e Pier Luigi Lopalco. #IostoconEmiliano