Bari saluta Mariolina De Fano, la più grande attrice di sempre, essenza stessa della baresità e persino del teatro. Una donna forte per necessità, ma tanto fragile e come chiunque altro alle prese con un demonio sempre in agguato, pronto a riprendersi tutto quello che con fatica ti sei costruito. I suoi problemi erano noti, soprattutto dopo la scomparsa della sua adorata mamma, ma è sempre stato più facile ignorarli.

Era un animale da palcoscenico, tanto che la sua recitazione quotidiana ha diviso e confuso chi non la conosceva davvero. Certo, qualcuno di quelli che ora si dichiarano amici per la pelle, allievi o colleghi di una stagione tramontata per sempre, hanno provato a tenderle una mano – anche recentemente -, ma alla fine della tragicommedia di questa vita amara, Mariolina De Fano se n’è andata senza l’applauso fragoroso che avrebbe meritato, il tenero abbraccio di coloro ai quali ha voluto davvero bene.

Nessun bis, riflettori puntati lontano dalla casa nel cuore del quartiere Libertà. Era diventata pelle e ossa, tanto da sembrare trascurata. Niente a che vedere con i lustrini e le risate delle centinaia di spettacoli. Quando si è bravi come lei è difficile distinguere la realtà dalla recitazione.

Non tutti hanno sensibilità e volontà adeguate per prendersi cura di chi sembra invulnerabile. Una casa trasandata e malinconica: finestre rotte, frigorifero vuoto e una catasta di vecchie riviste. In bella mostra la maglia del Mudù appesa a un armadio e il copione del film “Chi m’ha visto?”. Ironia della sorte.

La professoressa azzeccatutto si esibiva davanti a migliaia di spettatori, è entrata nelle case degli italiani, era conosciuta in buona parte del Paese, ma a ben vedere di azzeccato attorno a lei è rimasto ben poco alla fine del suo passaggio terreno.

In queste circostanze, mentre la bara si avvia verso l’ultimo viaggio, viene esaltato il fallimento di chi avrebbe potuto fare di più, se non altro prodigarsi con un gesto concreto, al netto delle frasi di rito. Mariolina De Fano era una grande attrice. Questo deve restare nel cuore di tutti

Da più parti si è sollevata la richiesta di rendere la sua memoria indelebile, dedicandole un pezzettino della sua Bari, che ha amato con un sentimento raro e prezioso. Ben venga allora la scelta dell’amministrazione di dedicarle una sala del Teatro Piccini, casa della prosa in questa città che troppo spesso si ricorda dei suoi figli quando è ormai troppo tardi.