A Irma Melini è stata data della “tr…” in Consiglio comunale. La maggior parte di chi è intervenuto sulla faccenda, ha sottolineato la deplorevole connotazione sessista dell’insulto.

E così tutta la storia ha assunto i connotati della difesa delle donne attive, partecipi alla vita politica, sociale, economica, dai beceri attacchi dei maschilisti, sempre che la magistratura o il perito calligrafo non dicano si tratti di consigliere con la gonna. Pardon. In fondo anche questa affermazione è da censura, perché una consigliera potrebbe portare i pantaloni. Il campo, però, è assai minato. A quel punto, sì, che sarebbero dolori. L’ipotesi è tuttavia troppo remota per essere presa in considerazione.

La storia non è stata ben digerita da una parte della comunità lgbt e allora qualcuno, pur condannando comunque il vile gesto, non lesina l’affondo: “Chi l’omosessualità ferisce il sessismo subisce”. L’affermazione è abbinata ad un’immagine, quella della consigliera Melini in fila con le “Sentinelle in piedi”, movimento che mal tollera il popolo gender. A guardare da questa prospettiva quanto accaduto, la protesta social sembra persino avere  basi solide.

Qualcuno scrive: “Bruttissimo dirle ben le sta, ma chissà, magari mo’ due riflessioni messe in croce la Melini se le fa sull’argomento ricchioni & affini”. L’indignazione presera la quota rosa: “Da donna che difende i propri diritti penso alla legge del contrappasso”; “Non è mai troppo tardi per accorgersi che diffondere moralismo bigotto prima o poi ti si rivolta contro”. C’è una differenza sostanziale tra i due episodi. La Melini ha sfilato con le sentinelle mettendoci la faccia, in modo da far conoscere la sua posizione sul tema. Il consigliere comunale, invece, si è nascosto dietro il voto segreto per compiere il suo attacco, crediamo personale, ma facilmente etichettabile.

Dal canto nostro nessuna considerazione personale, ma ci sembrava doveroso far riflettere sull’altra chiave di lettura data all’offesa, in ogni caso deprecabile e meritevole della ricerca dell’autore.