Elio, se solo fossi sceso a compromessi adesso passeresti la vecchiaia in qualche bel posto, con il portafogli gonfio, la casa di proprietà, magari una villa al mare e tanti amici in più di quelli che hai. Per fortuna non lo hai fatto, restituendo dignità allo sport fatto per passione, divertimento, tanto per il gusto di mettere insieme migliaia e migliaia di persone desiderose di socializzare. Migliaia di bambini altrimenti annientati da impegni e videogiochi.

Tu e l’Uisp avete fatto venire il priscio a tanta gente. Sarà per questo che in pochi possono stringerti la mano potendoti guardare negli occhi. Non sei un santo, ci mancherebbe, ma come si fa a non riconoscerti la rivoluzione che hai messo a segno al “Capocasale”, di fronte alla Pineta San Francesco, in quella struttura sportiva diventata fiore all’occhiello della città dopo essere stata a lungo nell’assoluto degrado. Nessuno all’epoca ci avrebbe scommeso un solo euro, tanto che il bando pubblico per la sua assegnazione andò deserto. Sai, povero scemo che non sono altro, mi sono sempre immaginato quei due posti uniti da un ponte, magari fatto in legno.

Non so, o faccio finta di non sapere, quali siano i criteri per l’assegnazione degli spazi comunali. Immagino faccia finta anche tu, altrimenti ti sarebbe certamente venuta un’ulcera. Grazie Elio, grazie per come ti sei speso per questa città ingrata, che non riesce a valorizzare le sue migliori energie, ma che poi piange a dirotto quando le perde. Grazie per avermi insegnato cos’è darsi amorevolmente in occasione della scomparsa dell’amica comune, Fortunata Dell’Orzo.

Mi hai rimproverato per non essere stato all’ultimo congresso Uisp, quello del tuo commiato. Perdonami, ma proprio non ce l’ho fatta. Sarebbe significato stare in mezzo a tanti lupi travestiti da agnelli. Adesso, a bocce ferme, ti dedico il mio pensiero, e quello del giornale che dirigo, con la speranza che il tuo lavoro possa trasformarsi in qualcosa di concreto per il futuro dell’Uisp e di questa nostra città. Lasci un’eredità pesante, ma chi ti ha sostituito lo sa e ha accettato la sfida. Bene così.

Ci vorrà un po’ di tempo prima di abituarsi a non vederti dappertutto. Mi auguro ti sia data l’opportunità di continuare a impegnarti nell’impianto sportivo “Campocasale”, sperando che un giorno possa realizzarsi il sogno di vedere trasformarsi nello stesso modo anche la Pineta San Francesco.