Questi due giorni di black out mi hanno fatto molto incazzare, ma anche riflettere su ciò che siamo riusciti a diventare, insieme a voi. In tanti ci avete chiesto perché il sito fosse lento e non si potessero condividere i nostri pezzi sui social network. Semplicemente un traffico eccessivo e un server inadeguato.

La nuova gestione del giornale il mese prossimo compie un anno. Quello che state leggendo è l’articolo numero 10.000 pubblicato sulle pagine di Bari. Siamo pronti a meravigliarvi ancora a farvi vedere ciò che non avete ancora visto. Diecimila articoli pubblicati, molti dei quali sono inchieste e reportage esclusivi, costruiti partendo dalle vostre segnalazioni, senza mai aver accettato di caricare i fucili per l’interesse personale di qualcuno.

Diecimila articoli e quasi un milione di visualizzazioni sul nostro canale Youtube. Niente male se penso alle continue campagne denigratorie e a certe etichette. Eravamo un “blog di merda” mentre indagavamo sulle magagne al Petruzzelli; siamo “giornalai” e “giornale di borgata” a detta del presidente nazionale della Croce Rossa, Francesco Rocca e dei suoi uomini; “insignificanti” per i plotoni di allineati e ora non più troppo coperti, appartenenti alle aziende pubbliche di cui ci stiamo occupando. L’elenco è lungo.

Ho la fortuna di dirigere un gruppo di giornalisti veri, i migliori compagni di viaggio possibili. Questo è il punto di partenza per una piccola rivoluzione che stiamo per portare nei vostri pc, tablet e smartphone. Un’altra sfida. Una visione in tempo reale, anche nei luoghi in cui non siamo particolarmente graditi. In diretta, non solo per raccontarvi i grandi eventi, ma anche alcune delle storie quotidiane più interessanti. E allora continuate a segnalare, a criticare, a venire a trovarci se vorrete ([email protected]). Diecimila articoli, quasi un milione di visualizzazioni sul canale Youtube. Grazie a tutti e state pronti al cambiamento.