Non si possono usare cellulari o altre apparecchiature durante l’orario di lavoro.  Non si possono neppure tenere in evidenza. Non puoi “assolutamente” farlo anche se aspetti una comunicazione personale importante. E se a doverti parlare è un collega per un guaio che comprometterebbe l’attività aziendale? In certi ambienti, poi, non puoi “assolutamente” mangiare e bere. Gocce e briciole potrebbero far saltare le apparecchiature. Giusto, ma se stai male e devi necessariamente bere o mangiare qualcosa, che fai? Ti allontani dalla postazione? Non è possibile dedicarsi ad attività diverse da quelle previste dalle proprie mansioni. “A titolo esemplificativo, ma non esaustivo” (per carità!) anche tra una diretta e l’altra non si possono leggere libri o giornali, visionare programmi di altre emittenti e – udite udite – effettuare riunioni con altri colleghi. Ma una chiacchiera con il compagno di regia è da considerarsi una riunione?

Speriamo che a questi dipendenti sia permesso parlare senza timore di essere perseguitati almeno dopo l’orario di lavoro. Non siamo in un paese sotto dittatura, ma a Telenorba. Vi abbiamo descritto solo tre dei sei punti del nuovo regolamento affisso in bacheca a Conversano.  Poche e confusissime norme (che potete leggere nel documento allegato), pensate e scritte da qualcuno in preda a una evidente crisi di nervi, qualcuno che sa di essere stato scoperto con le mani completamente immerse nella marmellata. Tra i compiti del dipendente modello c’è anche la compilazione di un report in cui vanno segnate tutte le anomalie (solo tecniche o anche comportamentali?), che si registrano in un turno. Ma vanno registrate anche le anomalie durante le ingiustificate ore di straordinario fatte alla faccia dei cassintegrati?

Il documento ha generato non pochi mal di pancia, soprattutto perché pare sia la punizione nei confronti di qualcuno, essendo rivolto soprattutto al personale in sevizio al Tg Norba 24. Secondo alcune indiscrezioni, tutte da confermare, sarebbe proprio il canale all news il prossimo settore a dover essere sacrificato sull’altare della crisi, a vantaggio dei film di Pierino e Giamburrasca. Del resto, non si spiegherebbe diversamente l’accordo siglato con il Tgcom24 per garantire l’informazione a Radionorba. Perché cedere a un concorrente quello che potrebbero fare i tuoi giornalisti, per di più quelli in cassa integrazione, se non hai intenzione di tagliare?

E in tutto questo delirio, le rappresentanze sindacali aziendali e il comitato di redazione cosa dicono? Niente. Silenzio assoluto, testa bassa e pedalare. Il bizzarro regolamento è il segnale che la nostra inchiesta ha colpito un nervo scoperto. Un tentativo esilarante di arginare l’emorragia di informazioni che diventano finalmente di dominio pubblico. È un po’ come quei genitori vecchio stampo, sapete? Non vogliono che la loro figliuola vada sola in vacanza con il proprio moroso, ma non si accorgono che, appena uscita di casa per andare in chiesa, alza la gonna e mette le scarpe coi tacchi. La caccia al corvo, dunque, è stata ufficialmente aperta. Peccato, però, che mai come questa volta c’è chi è disposto a vendere cara la pelle. Le voci fuori dal coro sono tante, troppe per essere arginate in questo modo.

Il documento parla di punizioni commisurate alla gravità dell’inosservanza compiuta. A questo punto resta il dubbio: una briciola sulla tastiera è più grave di un sms o di una sbirciatina su bari.ilquotidianoitaliano.it, per capire cosa sta succedendo ai piani alti del palazzo di Telenorba?