Non accenna a calmarsi il polverone mediatico alzato dallo scandalo del caporalato a Foggia, con l’operazione “Terra Rossa” a far finire nell’occhio del ciclone 16 persone, tra cui la moglie dell’ex Prefetto Michele Di Bari. Attraverso un comunicato, Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica di Foggia, ha fatto chiarezza riguardo il procedimento di Margherita Grippo, Gip che il 23 dicembre scorso ha ordinato la revoca dell’obbligo di firma e di presentazione alla Polizia Giudiziaria per Rosalba Livriero Bisceglia, consorte appunto di Di Bari.
A discapito di quanto affermato dalla difesa della 55enne di Manfredonia, Vaccaro ha risposto che il quadro indiziario non risulta cambiato, anzi, addirittura confermato. Secondo il Procuratore infatti il Gip ha ritenuto “non più sussistenti” le esigenze cautelari considerando lo stato di incensuratezza dell’indagata e del comportamento processuale della stessa e di conseguenza, stando alle sue dichiarazioni: “La revoca delle misure è avvenuta non per il venir meno del quadro indiziario, ma per la cessazione delle esigenze cautalari ravvisate in sede di applicazione della misura”.