Il 22 maggio, il personale in servizio presso il Commissariato P.S. di Andria, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Trani su richiesta di questo Ufficio, ha tratto in arresto una donna, L.R. classe 1972, responsabile di tentato omicidio in concorso con B.T., classe 1967, già in custodia cautelare carceraria per il medesimo reato.

L’indagine è partita da una segnalazione pervenuta il 25 febbraio scorso allo stesso Commissariato di P.S., con la quale si informava l’Ufficio della presenza, presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Andria, di una guardia particolare giurata ferita al collo, verosimilmente attinta da un coltello.

Giunta presso il nosocomio, i medici hanno appreso che la vittima, D.M. classe 1972, dopo essere uscita di casa per recarsi al lavoro, venne aggredita da un soggetto con il volto travisato che, dopo essersi introdotto nella sua autovettura dal lato passeggero, prima lo ha minacciato di morte in dialetto andriese e poi lo ha colpito al collo con un coltello.

Soltanto la pronta reazione della vittima, che è riuscita a disarmare il suo aggressore spingendolo fuori dall’abitacolo del veicolo, ha fatto in modo che l’atto non fosse portato a compimento.

Nella colluttazione D.M. ha scoperto il volto del suo aggressore, riconoscendo B.T., che si è dato alla precipitosa fuga continuando a minacciarlo di morte, mentre il malcapitato è rientrato nella propria abitazione dove è stato soccorso e trasportato presso il locale nosocomio, ricoverato nel reparto di rianimazione in prognosi riservata.

Il giorno successivo all’evento, si sono sin da subito raccolti elementi decisivi a carico del responsabile dell’accoltellamento, sottoposto a perquisizione domiciliare e personale, che si è conclusa con esito positivo in quanto sono stati rinvenuti nella sua abitazione gli indumenti e le scarpe indossate all’atto dell’azione criminosa e che riportavano tracce ematiche.

L’ulteriore attività di indagine, tra cui intercettazioni, analisi di materiale informatico e interrogatori del correo, ha fornito altri significativi elementi che hanno consentito di affermare l’attivo coinvolgimento nella vicenda della moglie della vittima e hanno permesso di disvelare l’esistenza di una relazione extraconiugale tra la donna, ex badante della defunta moglie dell’esecutore materiale dell’accoltellamento, e B.T. , la quale costituiva la premessa ed il fondamento di un accordo tra i due finalizzato a liberarsi di D.M., cagionandone la morte, avendo la donna scoperto che il coniuge disponesse di un’ingente somma di denaro di cui le aveva taciuto l’esistenza costringendola, a suo dire, ad una vita di stenti e sacrifici.

I due amanti inizialmente avevano cercato di rivolgersi a terzi da incaricare per il compimento dell’azione criminosa dietro corresponsione di una somma di denaro ma non ci sono riusciti.