Troppe criticità affrontate male dalla politica. È questo, in breve, il parere dell’Ordine delle Professionisti Infermieristiche sul 118 pugliese. In una lunga nota, il presidente dell’Ordine Saverio Andreula fa una attenta radiografia di tutte quelle problematiche di cui soffre il servizio di emergenza-urgenza a partire proprio dalla questione dell’Elisoccorso che sembra stare molto a cuore al Governatore Emiliano ma in realtà non esiste.

Innanzitutto è doveroso evidenziare che le criticità riguardanti il SEUS 118, si basano su fatti e circostanze veritieri, così come gli intendimenti regionali in materia di elisoccorso (Hems) che tuttavia, data la complessità del sistema, necessitano di approfondimento.

L’importanza di una valutazione oggettiva e approfondita sullo stato dell’arte del 118  barese è finalizzata ad evidenziare come molte delle problematiche e criticità ataviche del  servizio di emergenza-urgenza tardano ad essere affrontate e risolte, non già perché
complesse ma per l’approccio tecnico-politico effimero e superficiale.

Prendiamo a riferimento la “questione” delle Automediche baresi, con le loro ataviche
e preoccupanti criticità come l’arredo del vano sanitario inesistente; defibrillatori multi parametrici non forniti di piastra di fissaggio e ricarica, stessa cosa per l’aspiratore; impianto elettrico insufficiente per il numero di utenze; termobox (frigorifero) per i farmaci freddi è poggiato sul pianale del mezzo o sul sedile posteriore senza avere un corretto e stabile posizionamento che non risulti essere un incastro tra borsoni o tra i sedili del mezzo; assenza di colonnine di corrente esterne preposte alla ricarica delle batterie ausiliarie del mezzo di soccorso, quando questi è fermo in postazione; assenza di prese di elettriche sulle automediche finalizzate a ricevere energia dalle colonnine, di cui prima (che non sono presenti), per la ricarica degli elettromedicali quando il mezzo è in sosta.

Da tutto ciò nè deriva che gli infermieri e tutti i componenti dell’equipaggio, devono
prodigarsi inevitabilmente per un trasporto sistematico all’interno della postazione, a
conclusione di ogni intervento, sia del termobox, sia del defibrillatore multi parametrico che
dell’aspiratore. E’ di nostra conoscenza che taluni, per non ottemperare a questi stanchevoli e ridicoli  spostamenti di materiale, si sono ingegnati a trovare soluzioni alternative e “bizzarre”,  tutto nell’indifferenza delle autorità aziendali preposte per il controllo ed il rischio clinico.

È di tutta evidenza che questa situazione è a dir poco grave e pericolosa ed è
emblematica del pressapochismo inveterato che attanaglia il SEUS barese laddove l’arte
dell’arrangiarsi è una costante e il rispetto della normativa di contesto rappresenta una
variante desueta. Può accadere, in estrema sintesi, che gli elettromedicali possano

scaricarsi ed essere inefficienti proprio durante l’evento critico poiché qualcuno non ha
ottemperato a dei doveri non propriamente contemplati. Circa un anno fa, una circolare del direttore del coordinamento 118 invitava gli  infermieri baresi a rimediare all’assenza dell’energia elettrica sulle auto mediche, funzionale alla conservazione dei farmaci cosiddetti “freddi” all’interno dei termobox, soprattutto quando queste erano ferme in postazione,individuando nello spostamento dello stesso termo box dall’automedica all’interno della postazione una soluzione all’eventuale deterioramento dei farmaci.

Evidentemente si sottovaluta la circostanza relativa all’alimentazione elettrica necessaria anche tutti gli altri elettromedicali (vedi defibrillatore).Si evidenzia, che per la  nuova sede della postazione Piazza Moro si è ottemperato a posizionare una colonnina di ricarica in tempi brevissimi.  Ci viene spontaneo chiedere la ragione per cui non si opera nello stesso modo per le postazioni delle automediche? Perché questi mezzi non sono dotati di spine esterne di ricarica? Si può rimediare magari contestualizzando un simile intervento con l’arredo del vano sanitario?

Ci risulta inspiegabile l’acquisto di automediche molto simile a quello di un automedica adibita a trasporto sangue od organi anziché di un automedica per finalità di  118.  Non si vogliono spegnere inoltre i riflettori sull’inadeguatezza delle postazioni di Bari  e, più precisamente, quelle denominate CTO, Policlinico, ]apigia, Palese e forse anche altre
che sono a dir poco non conformi ed una valutazione tecnica degli impianti e della sicurezza degli ambienti è fortemente consigliata.

Bisogna ricordare anche il ritiro delle divise sporche e la consegna delle divise pulite che non viene effettuata, cosicché, si sperperano denari per un servizio che di fatto non viene svolto e gli operatori di conseguenza sono costretti a lavarsi in casa o in lavanderia le proprie divise, addirittura a proprie spese.

Il riordino della rete dell’emergenza Dgr.1933/2016 prevede 14 auto-mediche, allo
stato ne sono state attivate solamente 7, è doveroso sapere il perché di una variante così
sostanziale, così come il perché la postazione di Noicattaro è divenuta Mike (con medico a
bordo) in tutta fretta ed in disaccordo su quanto indicato nella 1933/2016. Nulla di più vero, invece, per ciò che riguarda l’Elisoccorso che in Puglia è espletato da un vettore (Alidaunia)allocato presso l’aeroporto “Gino Lisa” di Foggia per il solo territorio foggiano in ragione del fatto che va data assistenza agli abitanti delle isole Tremiti e di tutta la zona garganica.

Il resto del territorio pugliese non fruisce di questo tipo di soccorso, indispensabile in particolari situazioni laddove è necessaria velocità e immediatezza nel trasporto (rete trauma, goldenhour, codice viola per il paziente in circolazione extracorporea “ECMO”,
ecc. Lo straordinario elaborato riguardante il progetto generale/relazione tecnica fornito all’A.Re.S. Puglia (giusta nota prot. 888 de112.04.2016 “Sistema di Elisoccorso Sanitario della Regione Puglia) denominato Elisan che si aggiunge in copia, inviato all’allora Commissario Straordinario Dott. Giovanni Gorgoni in data 31.01.2017 conferma gli attuali intendimenti in materia “Hems”.

Nella relazione tecnica si rileva,a proposito dell’unico elicottero presente a Foggia che: …Omissis… “l’intero territorio della Puglia non gode della medesima appropriatezza d’intervento”. Uno dei punti più importanti della suddetta relazione riguarda un altro importante passaggio laddove viene evidenziato quanto segue: … omissis … è quindi appropriato rendere immediatamente operativo il Sistema di Elisoccorso Sanitario, integrandolo con l’attuale rete dell’emergenza-urgenza e le attività operative sanitarie speciali conformemente agli obbiettivi strategici della Regione”.

Immaginiamo si faccia anche riferimento e si sottenda anche al progetto del Soccorso Sanitario in mare (Emersan Mare Puglia presentato il 9 giugno 2011) quando si individuano le attività operative speciali. Il passaggio di cui si evidenzia l’indispensabile realizzazione di un sistema radiomobile per il SEUS 118 fondamentale per la comunicazione terra-bordo-terra (tbt) per le comunicazioni che possono intercorrere tra l’equipaggio a bordo degli elicotteri ed il personale sanitario dei mezzi a terra.

Anche in questo caso preme evidenziare che il sistema radio digitale, allo stato, non esiste pur nella consapevolezza che è in fase di realizzazione. È inaudito pensare che si possa comunicare con un vettore aereo,qual’è un elicottero, tramite il telefono cellulare attualmente in uso nel SEUS 118 pugliese. La rete di Elisuperfici in Puglia al servizio degli ospedali, dalle informazioni tratte dalla stessa relazione tecnica, sono ad Acquaviva delle Fonti, Barletta, Bari, ma la rete eliportuale comprende Foggia, San Giovanni Rotondo, Vieste, Peschici, Isola di San Domino, Isola di San Nicola, Celenza Valfortore, Melendugno e Supersano.

Al punto 4 ,addirittura, si evidenzia la necessità di implementare le Elisuperfici con ulteriori
siti idonei da abilitare H24 (D.M. 70/2015). La completezza dell’intero documento sotto i diversi aspetti argomentati è straordinaria e pone anche al centro la Formazione di tutto il personale sia a bordo del mezzo che a terra, per evidenziare le procedure di “Rendez Vous”. Nei modelli di sistema al punto 5 si puntualizzava: …Omissis… “che le modalità seguite per l’attivazione e gestione delle Elisuperfici presso l’Ospedale di Acquaviva delle Fonti e di Barletta sono da prendere in considerazione come esempio di economicità ed efficienza”.

Questo Ordine, in conclusione, continua nello sforzo di fornire contributi, in termini di “partecipazione” (temine mollo usato ma poco praticato dal Presidente Emiliano) con un interessamento diretto e fattivo, in quanto Stakeolder rilevante, considerato anche l’elevato numero di infermieri che fanno parte del sistema 118,soprattutto in termini di percezione dello stato dell’arte del sistema che tutt’oggi gode di gravi criticità e inadempimenti. Pur essendo totalmente esclusi dal tavolo tecnico per I’AREU (Agenzia Regionale per l’Emergenza-Urgenza) Puglia, preme suggerire che per il buon funzionamento della suddetta agenzia il sistema deve avere dei fondamentali di partenza solidi per poter essere
in grado di assorbire un tale sconvolgimento in termini operatività e di innovazione
laddove, per il più ampio sistema piramidale che si porrà in essere, difficilmente sarà in
grado di ascoltare e risolvere queste, ormai ataviche problematiche che forse da un’altra
prospettiva potranno essere individuate come ininfluenti o trascurabili.

Tanto era doveroso argomentare per una visione di un quadro di sistema che presenta più ombre che luci atteso il “siparietto mediatico” cui hanno assistito i cittadini pugliesi. Rimaniamo in costante apprensione per il mancato coinvolgimento della nostra rappresentanza non già individuato nella rappresentanza sindacale bensì da infermieri che operano nel settore che possono fornire un contributo che ormai invochiamo da tempo.