«Avendo solo a disposizione 20 euro non ho potuto utilizzare mezzi pubblici ma ho dovuto muovermi solo a piedi o tramite passaggi», ci dice.

Inizia la sua avventura dall’associazione “ExFadda” presso San Vito dei Normanni, un vecchio stabilimento enologico in disuso trasformato da una cooperativa in un contenitore culturale al servizio del territorio.

 «Ho trovato in ExFadda una realtà ammirevole, laboratori, concerti, corsi, tutto quello che dovrebbe avere una società che possa essere definita tale. Così ho deciso di porre come punto di partenza e di arrivo questa splendida realtà».

Marco attualmente si trova a Lecce, ha già percorso più di 550 Km in soli 15 giorni e gli sono rimasti 5,50 euro per terminare il suo viaggio.

«Sono arrivato fin qui solo grazie al calore, all’affetto e all’aiuto delle persone che popolano queste terre meravigliose. Sono stato ospitato la notte, invitato a mangiare e a riposare a casa di persone che ho conosciuto solo durante questo mio bellissimo percorso. È stato proprio il loro calore a darmi la forza di continuare il cammino in momenti difficili in cui ho dovuto affrontare freddo, grandine, febbre, crampi, digiuno».

Il periodo dell’anno infatti non è tipico di pellegrinaggi e il tempo atmosferico non gli è stato d’aiuto, ma ci spiega che le sue dinamiche di studio e di lavoro l’hanno costretto a scegliere questo periodo che ha comunque rivalutato durante il suo viaggio. «In questo periodo dell’anno non c’è turismo, così ho potuto assaporare la vera essenza degli abitanti locali, delle tradizioni e delle terre che ho visitato – continua – Ciò che mi dispiace è non aver potuto adempiere al mio dovere di cittadino proprio in questo momento in cui l’Italia ha bisogno di cittadini presenti ed attenti» ci confida, riferendosi alle elezioni. Sulle motivazioni che l’hanno spinto a intraprendere questo itinerario particolare spicca sicuramente quella della scoperta intima della propria terra e delle proprie radici ma anche la ricerca di se stessi proiettandosi nel mondo e nelle persone che lo abitano.

«Tutti arriviamo ad un punto in cui dobbiamo scegliere se abbandonarci alle negatività che la vita stessa ci pone o decidere di lottare ogni giorno per valorizzare la sua bellezza nonostante tutto.  Io ho deciso di “vivere” davvero attraverso quest’esperienza, attraverso il contatto con le persone e la mia terra che sicuramente non dimenticherò mai.  Dedico questo viaggio ai miei genitori, ai miei parenti, a mio fratello Giuseppe e ad Alessandro che non ci sono più, agli amici vecchi e nuovi e a tutti coloro che fanno parte di  questa mia avventura speciale e che mi hanno sostenuto sia materialmente che moralmente».

27 febbraio 2013

M.B.