Vinicio Capossela arriva in Puglia con il suo tour “Con i tasti che ci abbiamo – Tredici canzoni urgenti in teatro”.

Il 22 ottobre sarà sul palco del teatro Verdi nell’ambito della stagione teatrale 2023/24 del Comune di San Severo organizzata in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese (fuori abbonamento, biglietti in vendita www.vivaticket.it e nei punti vendita Vivaticket e al botteghino del Teatro Verdi).

Il 24 ottobre, invece, sarà sul palco del Teatro Fusco di Taranto per inaugurare la stagione musicale del Comune di Taranto, organizzata con il Teatro Pubblico Pugliese (biglietti in vendita su https://www.ticketone.it/ e botteghino del Teatro Fusco, dal martedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19, info 099.994.93.49).

Il poliedrico cantautore porterà in scena il suo nuovo album, Tredici canzoni urgenti, un autentico viaggio tra i generi che spazia dalla follìa cinquecentesca al reggae, dalle ballate ai cha cha cha, e che dà voce a tutti i temi nodali della società di oggi.

“I tasti del pianoforte, smontati, sembrano spazzolini da denti per elefanti, o metri di legno da muratore. Privati del loro compito, e del complesso dello strumento per il quale sono costruiti, diventano lunghe dita inarticolate, smaltate in punta, a volte di bianco a volte di nero. Schegge di qualcosa che si è rotto, di un mondo fatto a pezzi come da un congegno che ti è esploso tra le mani.Con i tasti che ci abbiamo, ci siamo fatti infilzare senza che nessuna beatitudine ne sia venuta. Ma sono venute tredici canzoni, fastidiose e urgenti.

Sono canzoni che non si sottraggono al tempo e che parlano da sé: affrontano i temi del pericolo e della grazia, che viviamo in dimensione collettiva, messi sul piatto e serviti con tasti rotti come posate. Pezzi di legno e smalto che a volte feriscono a volte carezzano, a volte grattano la schiena. Possono essere schegge, coltelli o amuleti, ma è comunque tutto quello che abbiamo per affrontare i mostri fuori e dentro di noi.

Affrontarli insieme è meglio che affrontarli da soli. Con i tasti che ci abbiamo suoneremo e parleremo e canteremo nel riparo dei teatri in autunno. Il cuore urgente (per citare il telegrafista di Jannacci) non ha bisogno di maschere, scenografie e infingimenti, è un cuore messo a nudo, una radiografia a torace aperto. Soltanto riconoscendo la nostra finitezza possiamo costruire sui nostri limiti delle possibilità. Ed è quello che cercheremo di fare il prossimo autunno nei teatri, declinando il concetto dell’urgenza nell’essenzialità della musica, con una formazione di musicisti e musiciste aperta ad accogliere, di città in città, l’ospite e con un repertorio a scaletta libera incentrato sul perno di queste tredici canzoni, in una specie di mensa all you can eat a cui mangeremo tutti. Impeggiamo per immegliarci e tutto sarà stato un regalo.” Vinicio Capossela