L’emergenza Xylella non cammina solo tra le campagne salentine, ma sta correndo velocemente anche più a Nord, finendo per colpire i secolari ulivi del Barese. La sputacchina, l’insetto vettore che ha già distrutto milioni di alberi in Puglia, è stato trovato anche a Triggiano, grazie al monitoraggio dell’osservatorio fitosanitario partito nel 2022 e ancora in corso. L’ultimo aggiornamento risale al 14 giugno, motivo per cui la Regione ha emanato una circolare che impone il trattamento insetticida sul territorio, al fine di eliminare al più presto il vettore. Sembrerebbe che al momento non siano stati ancora scoperti gli ulivi o le piante infettate sul territorio di Triggiano; nelle due macroaree Gioia e Murgia è stato riscontrato un aumento di Xylella.

Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha spiegato che la sputacchina “nasce sana e si infetta acquisendo il batterio della Xylella fastidiosa esclusivamente nutrendosi da pianta infetta, e poi rimane infetta per tutta la sua vita sino alla morte”. Coldiretti ha chiesto che vengano “effettuate immediatamente le pratiche fitosanitarie sia dagli agricoltori, ma anche dagli enti pubblici e demaniali per contrastare gli insetti vettori ritrovati infetti da Xylella a Triggiano”.

“La sputacchina percorre in una stagione fino a 400 metri autonomamente con i propri arti posteriori, mentre è ancora da accertare la distanza percorsa dagli insetti, spesso anche di svariati chilometri, che restano attaccati ad auto e camion – ha raccontato Muraglia -. Dal 2013 ad oggi la Xylella ha continuato a camminare e dopo aver azzerato il patrimonio olivicolo del Salento, compromesso gravemente gli oliveti di Brindisi e a Taranto, è arrivata in provincia di Bari, tanto da dover istituire una nuova area infetta denominata ‘Valle d’Itria’ a causa dell’elevato rischio sanitario confermato nell’area tra Monopoli, Polignano e Castellana Grotte dove è stato rinvenuto un pericoloso focolaio attivo“.