Gianfranco Fini è un ex politico italiano, agli esordi era segretario nazionale del Fronte della Gioventù e del Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, poi presidente di Alleanza Nazionale, dalla sua fondazione nel 1995 fino al 2008, quando ne promosse lo scioglimento in un nuovo partito di centrodestra, poi fondato insieme a Silvio Berlusconi l’anno successivo col nome di “Il Popolo della Libertà”. Nei governi Berlusconi II e III ha ricoperto l’incarico di vicepresidente del Consiglio dei ministri e di ministro degli Affari Esteri.

Dal 13 febbraio 2011 all’8 maggio 2013, dopo l’abbandono del PdL, divenne presidente del partito politico “Futuro e Libertà per l’Italia”. A seguito dell’insuccesso alle elezioni politiche del 2013, che comportò anche la sua esclusione dal parlamento nel quale, fino ad allora, aveva rivestito il ruolo di presidente della Camera, rassegna le dimissioni da presidente del partito per diventare più tardi presidente dell’associazione culturale “Liberadestra”.

L’ex politico è tornato in Puglia, ieri, per la presentazione del libro di Giuseppe Scopelliti, dal titolo “Io sono libero”, all’Università di Bari e, prima di partecipare alla tavola rotonda ha visitato la Fondazione Tatarella in via Piccini. Il ritorno a Bari ha suscitato in lui forti emozioni, perchè, afferma Fini, ha riacceso la memoria dell’amicizia con Pinuccio Tatarella, ideatore della trasformazione della Fiamma in forza di governo.

La presentazione del libro di Scopelliti, ex presidente della Regione Calabria, ha registrato una grande presenza e partecipazione, nell’Aula Aldo Moro della Facoltà di Giurisprudenza. Il libro, pubblicato da Pellegrini editore, racconta la sua vicenda politica e giudiziaria: la condanna per falso in bilancio, la lunga detenzione, la solidarietà e l’umanità dei detenuti vissute in carcere, la dedizione degli agenti di polizia penitenziaria e anche la spinta verso il riscatto del lavoro ritrovato.

Anche il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ha partecipato ieri sera alla presentazione del libro dell’ex presidente della Regione Calabria, e afferma: “L’ho letto, e per certi versi è commovente. È il libro di un uomo che sta affrontando una delle prove forse più difficili della vita, il carcere. Sia pure in periodi diversi, eravamo nella stessa funzione di Presidenti di Regione, in regioni molto complicate. Apprezzo molto il modo in cui Giuseppe Scopelliti ha affrontato questa prova così complicata. Per chiunque svolga attività complesse, che siano pubbliche o non pubbliche, sono molto elevati i rischi di fraintendimenti, o di situazioni in cui si infrange la legge quasi senza accorgersene, anche per le difficoltà che spesso comportano questi ruoli. In questi casi, occorre sempre una grande considerazione, sia da parte del sistema giudiziario, sia dal punto di vista del giudizio pubblico”.

“Nel libro”, ha concluso Emiliano, “ho trovato riflessioni umane che mi hanno spinto ad essere qui per ragioni di affetto, anche su invito di Fabrizio Tatarella, che è un mio amico. Ma mi è cara anche l’occasione di salutare Gianfranco Fini, una persona che ho conosciuto e con la quale ho avuto buoni rapporti in passato”.