Giovedì alle 18 presso la Feltrinelli di Bari, Mauro Repetto, ex 883, presenterà il suo libro “Non ho ucciso l’uomo ragno”, ad affiancarlo il giornalista Carlo Chicco.

La vita di Mauro Repetto assomiglia più a un romanzo che a una biografia, ed è tutta mirabilmente raccontata in questo libro.

Repetto è stato, insieme a Max Pezzali, il fondatore degli 883, nonché il primo cantante e co-autore delle più celebri hit del duo. Il successo clamoroso, che arriva quando è appena un ragazzo, è seguito un attimo dopo da crisi, panico, disorientamento, da considerazioni del tipo “non è più il mio sogno”.

La crisi è talmente profonda che Repetto sparisce da un giorno all’altro, lasciando a Max, suo amico e sodale, soltanto una frase ambigua che col senno di poi verrà decifrata per quel che è: un addio.

Repetto, infatti, abbandona la musica, la popolarità e i tanti soldi che stanno arrivando per andarsene negli Stati Uniti, alla ricerca di altri sogni e di una modella che ha visto una volta sola a una sfilata di moda.

Negli anni seguenti nasce il mito, tutti si chiedono dove sia finito, che cosa faccia, se sia ancora vivo o se non abbia fatto la brutta fine dell’Uomo Ragno cantato nelle sue canzoni.

In realtà quello che gli succede in America non è mortale, ma sconfina nell’incredibile, al punto da assomigliare a un film di Tarantino, tra gangster e illusioni, pestaggi e briciole di Hollywood. Grazie a quell’esperienza Repetto matura il desiderio di ritorno a casa e la decisione di diventare invisibile, anonimo, di non essere riconosciuto da nessuno. Con bravura e un pizzico di fortuna, cerca se stesso e trova anche l’amore, i figli e la pace con il suo passato, che oggi gli fa dire in modo liberatorio che “non ha ucciso l’Uomo Ragno”, ma ha solo inseguito e raggiunto i suoi nuovi sogni.