Nel corso della conferenza stampa del 28 novembre 2022 a Bari – con la partecipazione del presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, del sindaco Antonio Decaro e del direttore del Dipartimento regionale Cultura e Turismo Aldo Patruno – il direttore artistico Felice Laudadio ha annunciato parte del programma della 14.a edizione del Bif&stBari International Film&Tv Festival (24 marzo-1° aprile 2023) – posto sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica – promosso dalla Regione Puglia, prodotto dall’Apulia Film Commission con la collaborazione del Comune di Bari, del Ministero della Cultura e di Puglia Promozione. Il Bif&st avrà le sue location a Bari nei Teatri Petruzzelli, Piccinni, Kursaal Santalucia, nello Spazio Murat, nel Multicinema Galleria e a Mola di Bari nel Teatro Van Westerhout. Sono in corso trattative con partner pubblici e sponsor privati che saranno resi noti successivamente.

Il regista tedesco Volker Schlöndorff, Premio Oscar per il film Il tamburo di latta – ricavato dal romanzo omonimo del Premio Nobel Günter Grass – sarà il presidente del Bif&st 2023 con Ettore Scola e Margarethe von Trotta quali presidenti onorari.

Schlöndorff è uno dei 21 cineasti vincitori dell’Academy Award che negli anni hanno partecipato al Bif&st dove hanno tenuto affollatissime masterclasses e ricevuto il Fellini Award. Questi gli altri 20 Premi Oscar ospiti del Bif&st: Stephen Frears (4 Oscar, più varie nomination), John Madden (7, più varie nomination), Helen Mirren (1, più 3 nomination), Alan Parker (6, più varie nomination), Michael Radford (1, più 4 nomination per Il postino), Andrzej Wajda (1, più 4 nomination), Roberto Benigni (3, più 4 nomination per La vita è bella), Bernardo Bertolucci (9 per L’ultimo imperatore, più 2 nomination), Dante Ferretti (3, più 7 nomination) e Francesca Lo Schiavo (idem), Ennio Morricone (2, più 5 nomination), Vittorio Storaro (3), Luis Bacalov, Costa-Gavras, Taylor Hackford, Walter Fasano, Nicola Piovani, Gianni Quaranta, Paolo Sorrentino, Giuseppe Tornatore. Oltre ai 13 nominati all’Oscar, fra autori e attori, protagonisti delle passate edizioni del Bif&st: Andrej Končalovskij, Jacques Perrin, Carlos Saura, Max von Sydow, Gianni Amelio, Massimo Cantini Parrini, Cristina Comencini, Giancarlo Giannini, Tonino Guerra, Mario Monicelli, Francesco Rosi, Gianfranco Rosi, Ettore Scola, quasi tutti premiati anche a Cannes, Venezia, Berlino e con i David, i Nastri d’argento, le Grolle d’oro.

Nella sua storia il Bif&st ha sempre dedicato forte attenzione al cinema internazionale ma anche e soprattutto al cinema e alla fiction italiani, non foss’altro perché è finanziato da enti pubblici nazionali quali, in particolare, la Regione Puglia e il Ministero della Cultura. Pertanto una parte consistente del suo rigoroso programma è coerentemente orientata verso le opere realizzate dai nostri cineasti, promuovendo al contempo i film e la fiction televisiva di tutto il mondo, come si può rilevare dal seguente programma che ripercorre le linee del lavoro culturale che hanno determinato e consolidato il successo del Bif&st.

Teatro Petruzzelli
Anteprime internazionali – Questa sezione non competitiva comprenderà 7 film di lungometraggio in prima mondiale o internazionale, comunque inediti in Italia, fra i quali Kysset (The Kiss) del regista danese Bille August (Premio Oscar per Pelle alla conquista del mondo), ricavato da L’impazienza del cuore (1939), primo romanzo del grande scrittore austriaco Stefan Zweig. Bille August ottenne due volte la Palma d’Oro al festival di Cannes: per i film Pelle the Conqueror (1988) e Con le migliori intenzioni, sceneggiato da Ingmar Bergman (1992). Altro film della sezione Anteprime internazionali già selezionato è il francese Le torrent della regista e attrice Anne Le Ny con il grande attore André Dussollier, memorabile protagonista del film Diplomatie diretto da Volker Schlöndorff che fu presentato al Bif&st 2017. Altri 5 film sono in corso di selezione.

Panorama internazionale – Sempre al Petruzzelli si svolgeranno le proiezioni della tradizionale sezione competitiva con 12 film in anteprima mondiale o internazionale provenienti da tutto il mondo che saranno valutati dalla giuria internazionale – composta dal critico Jean Gili (Francia, presidente), dalla produttrice Bettina Brokemper (Germania), dall’attrice Valeria Cavalli (Italia), dal regista Pippo Mezzapesa (Italia) e dalla critica Grazyna Torbicka (Polonia) – che attribuirà tre premi: al miglior regista, alla migliore attrice e al miglior attore protagonisti.

Questi i primi 8 titoli già selezionati:
Amusia di Marescotti Ruspoli con Maurizio Lombardi, Carlotta Gamba e Fanny Ardant (Italia); Kaymak (Danimarca-Repubblica di Macedonia-Croazia) di Milcho Manchevski, Leone d’oro a Venezia e nomination all’Oscar per Prima della pioggia; Les engagés di Émilie Frèche (Francia), Los Reyes del Mundo di Laura Mora Ortega (Colombia, Francia, Lussemburgo, Messico, Norvegia); No End di Nader Saeivar (Iran); Punch di Welby Ings, con Tim Roth (Nuova Zelanda), Roxy di Dito Tsintsadze (Germania, Georgia, Belgio), Winners di Hassan Nazer (Gran Bretagna, candidato all’Oscar 2023).

Il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence, disegnato da Ettore Scola, premierà il talento di 7 cineasti italiani e stranieri – fra i quali la straordinaria attrice, regista, musicista italiana Sonia Bergamasco (Premio Alida Valli, Bif&st 2016) – che terranno al mattino una masterclass dopo la proiezione di un loro film. Gli altri 6 talent ai quali verrà conferito il Premio Fellini verranno resi noti nella conferenza stampa prevista nel prossimo marzo.

E proprio a Fellini, in occasione dei 30 anni dalla sua scomparsa (31 ottobre 1993), sarà dedicato il pomeriggio del 1° aprile con la proiezione in edizione restaurata di un suo capolavoro: Roma (1972). Il Bif&st ha già organizzato nel 2013 una retrospettiva pressoché completa dei film di Fellini e una mostra dei suoi celebri disegni inaugurata da Scola e da Francesca Fabbri Fellini, oltre ad una fitta serie di incontri sul grande regista.

ItaliaFilmFest/The Best of the Year – Due al giorno i riconoscimenti che verranno conferiti dalla giuria dei critici cinematografici ai migliori film italiani dell’ultimo anno per le diverse categorie di talent: Premio Franco Cristaldi per il miglior produttore; Premio Mario Monicelli per il miglior regista; Premio Furio Scarpelli per la migliore sceneggiatura; Premio Anna Magnani per la migliore attrice protagonista; Premio Vittorio Gassman per il miglior attore protagonista; Premio Alida Valli per la migliore attrice non protagonista; Premio Alberto Sordi per il miglior attore non protagonista; Premio Ennio Morricone per il miglior compositore; Premio Giuseppe Rotunno per il miglior autore della fotografia; Premio Dante Ferretti per il miglior scenografo.

Teatro Piccinni
ItaliaFilmFest/Nuovo cinema italiano – Verranno presentati in anteprima mondiale o internazionale 7 film italiani (in corso di selezione) che saranno valutati da una giuria del pubblico, presieduta da una personalità del cinema o della cultura, che attribuirà al/alla miglior regista il Premio Ettore Scola e ai migliori attori protagonisti il Premio Mariangela Melato e il Premio Gabriele Ferzetti. Già selezionato: Gli altri, opera prima di Daniele Salvo con Ida Di Benedetto.

Nel pomeriggio, per l’ormai consolidata sezione “Cinema, Industria, Lavoro”, sono previste 6 proiezioni seguite da incontri con esponenti dell’industria, dei sindacati, della società civile e della cultura a confronto con alcuni degli autori dei seguenti film: Tutta la vita davanti di Paolo Virzì con Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea, Isabella Ragonese e Elio Germano (2008); Smetto quando voglio di Sydney Sibilia con Edoardo Leo e Valeria Solarino (2014); 7 minuti di Michele Placido con Michele Placido e Ottavia Piccolo (2016); Lazzaro felice di Alice Rohrwacher con Alba Rohrwacher (2018); Nome di donna di Marco Tullio Giordana con Cristiana Capotondi e Valerio Binasco (2018); Spaccapietre di Gianluca e Massimiliano De Serio con Salvatore Esposito, e Licia Lanera (2020).

La Titanus che avrà 120 anni nel 2024 – Nell’ambito della storica sezione del Bif&st La storia, la memoria, fortemente voluta da Ettore Scola quand’era presidente del festival, il Teatro Piccinni ospiterà un tributo alla più antica casa cinematografica italiana intitolato La Titanus che avrà 120 anni nel 2024. Essa fu infatti fondata a Napoli nel 1904 da Gustavo Lombardo, poi condotta all’apice del successo dal figlio Goffredo fino agli anni Duemila ed ora nelle mani del nipote Guido Lombardo. Verranno presentati 10 film che hanno fatto la storia del cinema italiano: Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti (1960); Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy (1962); Operazione San Gennaro di Dino Risi (1966); L’uccello dalle piume di cristallo di Dario Argento (1970); Roma di Federico Fellini (1972); Ballando ballando di Ettore Scola (1983); Troppo forte di Carlo Verdone (1987); Il Pap’occhio di Renzo Arbore (1990) e un decimo film da confermare. Il 1° aprile è infine previsto lo straordinario documentario di Giuseppe Tornatore L’ultimo GattopardoRitratto di Goffredo Lombardo (2010, che verrà presentato al Teatro Petruzzelli come già nel 2011). Alcuni autori e attori legati alla Titanus rievocheranno la loro collaborazione con Goffredo e con Guido Lombardo cui siamo grati per aver messo a disposizione del Bif&st i 10 film e un grande evento che verrà annunciato prossimamente.

Cinema&Scienza – Sempre al Piccinni sono in programma cinque appuntamenti mattutini principalmente riservati alle scuole – ma non solo – con la partecipazione di scienziati del CNR e la proiezione di vari materiali audiovisivi. Un sesto incontro, dopo la proiezione il 1° aprile al Teatro Petruzzelli del suo attesissimo docufilm The Forest Maker (Il costruttore di foreste, 2021), vedrà Volker Schlondörff a confronto con Antonello Pasini del CNR, scienziato del cambiamento climatico. Agli appuntamenti già programmati (vedi scheda allegata) se ne aggiungerà un altro relativo alla Puglia.

Eventi speciali – Sono infine previsti al Piccinni, come di consueto, alcuni eventi speciali fra i quali, in anteprima mondiale, uno dedicato a Mia Martini:

  • Mimì di Gianfrancesco Lazotti (Italia 2023, 68’) con, a seguire, un incontro con Leopoldo Mastelloni, il regista e altri testimoni del percorso artistico di Mimì.
  • Teatro Kursaal Santalucia

Il restaurato e bellissimo teatro della Regione Puglia, oltre alla serata pre-inaugurale del 24 marzo con un evento in preparazione, ospiterà le seguenti attività:

BariFictionF&st – Dal 25 marzo al 1° aprile si svolgerà – dopo il successo della scorsa edizione e con il nuovo logo BariFictionF&st – una vasta rassegna di opere televisive (tv movie, serie, miniserie, docufiction ecc.) prodotte da grandi broadcaster italiani e internazionali, in primis Rai Fiction, con la partecipazione dei talent più significativi delle opere e con incontri del pubblico con loro e i produttori. Saranno proposti in anteprima episodi della serie Il maresciallo Fenoglio con Alessio Boni, ricavata dai “gialli” di Gianrico Carofiglio; di Rocco Schiavone 5 con Marco Giallini; di Un posto al sole, oltre ad alcuni episodi della serie franco-belga Sophie Cross con Alexia Barlier (nota per il film 13 Hours di Michael Bay): li vedremo nella prossima primavera sulle Reti Rai.

Tributo a Ugo Santalucia – Nel 2023 ricorrono i 50 anni dall’uscita in sala di Ludwig di Luchino Visconti per il quale il produttore Ugo Santalucia (Bari, 1924-2000) vinse nel 1973 il David di Donatello per il miglior film. L’avv. Ugo Santalucia, figlio del fondatore del Kursaal, Orazio, produsse nella sua lunga carriera oltre 40 film. Per ricordare la straordinaria avventura produttiva e umana che accompagnò il celebre film di Visconti – da lui sceneggiato con Suso Cecchi d’Amico e Enrico Medioli, fotografia di Armando Nannuzzi, montaggio di Ruggero Mastroianni, costumi di Piero Tosi, interpretato da Helmut Berger, Romy Schneider e Silvana Mangano – il Bif&st lo presenterà il 1° aprile alle 19.30 nella versione integrale di 228 minuti che sarà introdotta da Oscar Iarussi, Anton Giulio Mancino, Tonino Pinto e Francesco Santalucia.

Multicinema Galleria
Sud&Cinema – La Sala 1 del glorioso Galleria offrirà l’occasione – con le 32 proiezioni lì previste (più altre 4 al Teatro Piccinni) – per una riflessione approfondita sui talenti cinematografici più significativi, emergenti o già fortemente consolidati, che hanno le loro radici culturali e anagrafiche nelle diverse regioni del Mezzogiorno d’Italia. L’evento riguarderà in particolare gli autori nati in Basilicata (quali Rocco Papaleo, Nicola Ragone); Calabria (Gianni Amelio, Mimmo Calopresti, Fabio Mollo); Campania  (Viviana Calò, Antonio Capuano, Pappi Corsicato, Edoardo De Angelis, Leonardo Di Costanzo, Nina Di Majo, Valeria Golino, Stefano Incerti, Pietro Marcello, Mario Martone, Salvatore Piscicelli, Paolo Sorrentino); Puglia (Donato Carrisi, Pippo Mezzapesa, Alessandro Piva, Michele Placido, Domenico Procacci, Sergio Rubini, Edoardo Winspeare, Checco Zalone); Sardegna (Bonifacio Angius, Gianfranco Cabiddu, Antonello Grimaldi, Salvatore Mereu); Sicilia (Roberto Andò, Daniele Ciprì, Franco Maresco, Pif, Pasquale Scimeca, Giuseppe Tornatore, Costanza Quatriglio). L’evento Sud&Cinema è organizzato con la collaborazione di alcune delle Film Commission regionali i cui massimi dirigenti si ritroveranno a convegno al Teatro Kursaal il 31 marzo, con il coordinamento della Fondazione Apulia Film Commission.

Laboratori di cinema
Il laboratorio di sceneggiatura sarà tenuto a Bari nello Spazio Murat dal regista e sceneggiatore Franco Bernini mentre l’attrice e regista Milena Mancini terrà il suo lab di recitazione al Teatro Van Westerhout di Mola di Bari della cui amichevole disponibilità ringraziamo il sindaco Giuseppe Colonna e l’amministrazione comunale.

Incontri, conferenze stampa, presentazioni di libri
Lo Spazio Murat ospiterà – come per il passato nel Teatro Margherita, chiuso per lavori – le conferenze stampa, gli incontri con i protagonisti del cinema, le presentazioni di libri.

Cinema&Scienza
Teatro Piccinni, Bari
27 marzo-1° aprile 2023

 Per una delle tradizionali e più significative sezioni del festival – Cinema&Scienza, curata da Orsetta Gregoretti e Silvia Mattoni – sono stati predisposti sei appuntamenti dedicati in particolare, ma non solo, alle allieve e agli allievi delle scuole della città e della provincia di Bari. L’iniziativa, realizzata in stretta collaborazione con la comunità scientifica delle Università e degli Enti di Ricerca, e in particolare con scienziati del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), prevede 6 incontri mattutini che si terranno alle 10:00 al Teatro Piccinni (ad ingresso libero) da lunedì 27 marzo a sabato 1° aprile.

Temi chiave del progetto sono l’ambiente e il clima. Argomenti sensibili e particolarmente cari alle generazioni più giovani, ma non solo. Il riscaldamento globale e i cambiamenti climatici – dallo scioglimento dei ghiacciai all’ innalzamento del livello del mare, fino all’aumento dei fenomeni meteorologici estremi e alla desertificazione – stanno determinando importanti rischi ambientali.

Cinema&Scienza intende non solo migliorare la sensibilizzazione sul tema, ma anche promuovere azioni di pianificazione volte a gestire e contenere gli effetti del cambiamento climatico. Il progetto prevede un percorso così articolato: science show, proiezioni di docufilm e dibattiti con scienziati. Questi i temi e gli oratori:

  1. STRETTO DI MESSINA: SEA OF LEGENDS (27 marzo)
    DOCUMENTARIO SULLO STRETTO DI MESSINA – MICROPLASTICHE E CAMBIAMENTI CLIMATICI

La realizzazione di questo documentario è stata fortemente voluta dalla prof.ssa Nancy Spanò, dell’Università di Messina, delegata alle Iniziative scientifiche a tutela dell’ambiente e del patrimonio marino, per rendere giustizia ai nostri luoghi, in particolare allo Stretto su cui si affaccia Messina. Si sta progettando la possibilità di allestire un laboratorio con immagini e piccoli video sulle diverse attività (dai campionamenti alle analisi sulle microplastiche) con un QR code associato per cui chi vuole apre semplicemente con il proprio telefonino le immagini preferite. Con la partecipazione della prof.ssa Spanò.

UN MARE DI RIFIUTI A MILLE METRI DI PROFONDITÀ

Martina Pierdomenico, ricercatrice dell’Istituto per lo studio degli impatti antropici e sostenibilità in ambiente marino (IAS) del CNR, parlerà dell’immensa discarica sottomarina rinvenuta a mille metri di profondità al centro dello stretto di Messina.

Saranno proiettate immagini – riprese con un rover sottomarino – che mostrano per la prima volta la contaminazione di un ecosistema di grande profondità.

  1. “ALIENI” NEL MEDITERRANEO & NOVEL FOOD (28 marzo)
  • REPERTI E CURIOSITÀ PER RACCONTARE LA STORIA DEL NOSTRO MARE

Ernesto Azzurro, ricercatore dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR, parlerà dei processi di trasformazione della biodiversità negli ambienti marini. Verranno proiettati Il mare in pillole: 60 secondi per raccontare la sfida dei cambiamenti climatici nelle aree marine protette del Mediterraneo e un docufilm di 15’.

NOVEL FOOD E RICERCA: NUOVE RISORSE E NUOVE OPPORTUNITÀ (COOKING SHOW)

Antonella Leone, ricercatrice dell’Istituto di Scienze delle Produzioni Alimentari del CNR, racconterà le attività di ricerca finanziate dalla Comunità Europea nell’ambito dell’uso di nuove risorse alimentari, come le meduse. A seguire uno show-cooking con la dimostrazione di modalità di uso culinario di alcune meduse eduli del Mediterraneo da parte di uno chef professionista.

IL GRANCHIO BLU ALIENO INVADE LA CUCINA GOURMET MEDITERRANEA

Lucrezia Cilenti, ricercatrice dell’Istituto per le Risorse Biologiche e le Biotecnologie Marine del CNR, parlerà dell’invasione delle specie aliene nel Mediterraneo con focus sul granchio blu atlantico. Mostrerà alcuni esemplari della specie Callinectes sapidus trasportati in vivo in acquario. Uno chef preparerà durante l’evento alcuni piatti a base di granchio blu. È prevista la proiezione di video.

  1. CACCIATORI DI TORNADO (29 marzo)
    Massimiliano Pasqui, fisico e ricercatore presso l’Istituto per la Bioeconomia del CNR, parlerà dei tornado. Gli studenti potranno seguire una riproduzione in vitro del fenomeno dei tornado e assisteranno alla proiezione di un film sul tema che verrà annunciato.
  1. LA TERRA NON HA MAI AVUTO COSÌ CALDO! (30 marzo)
    Roberto Danovaro, professore ordinario presso l’Università Politecnica delle Marche, dove è titolare dei corsi di Biologia Marina, Ecologia Marina ed Etica ambientale. Il pianeta sta bruciando. La temperatura aumenta sempre più come mai accaduto. Di chi è la colpa? Ne parlerà Danovaro dopo la proiezione del film Punto di non ritorno.
  2. GHIACCI SCIOLTI (31 marzo)
    Renato Colucci, ricercatore Istituto di Scienze Polari (ISP) del CNR affronterà la questione dello scioglimento dei ghiacciai che è ormai un reale problema. I dati raccolti e le immagini satellitari del “prima e dopo” sulla conformazione dei ghiacciai sulla Terra, evidenziano un’accelerazione mai registrata prima. Un’emergenza inarrestabile e sempre più veloce che richiede un’attenta attività di monitoraggio e di azioni mirate per evitare nel breve termine disastri ambientali e climatici di grandi dimensioni. Dopo la proiezione di un film sul tema interverrà il ricercatore spiegando, attraverso immagini, anche la situazione dei ghiacciai italiani.

 

  1. CONTRO LA DESERTIFICAZIONE (1° aprile)
    Proiezione del docufilm The Forest Maker (Il costruttore di foreste, Germania 2021, 90’) di Volker Schlöndorff che interverrà al termine del film insieme ad Antonello Pasini del CNR, esperto di cambiamenti climatici.

Tony Rinaudo è un agronomo australiano, di lontana origine italiana, che combatte da 30 anni insieme ai piccoli agricoltori africani contro la desertificazione e sfida le idee di rimboschimento convenzionale con il suo metodo semplice ma efficace. The Forest Maker (Il costruttore di foreste) è il ritratto di quest’uomo straordinario il cui lavoro di una vita è stato premiato con il cosiddetto Nobel alternativo, il Right Livelihood Award nel 2018. Rinaudo ha trovato un modo per far crescere gli alberi nelle zone più aride del Sahel. Un lavoro di decenni che ha assicurato il sostentamento di migliaia di agricoltori in Africa. Il suo metodo, “Farmer Managed Natural Regeneration” (FMNR), ripristina non solo il suolo ma anche la dignità e la speranza. Volker Schlöndorff osserva l’effetto che l’FMNR ha avuto sulla lotta alla desertificazione, spesso imbattendosi in questioni che riguardano anche l’Europa – migrazione, cambiamento climatico, giustizia di genere.

Antonello Pasini è un fisico climatologo del CNR e docente di Fisica del clima all’Università Roma Tre. Si occupa di elaborare e applicare modelli matematici nell’ambito dello studio del clima. È autore di numerosi articoli su riviste internazionali e ha pubblicato anche libri divulgativi, come Effetto serra, effetto guerra. Clima, conflitti, migrazioni: l’Italia in prima linea (ed. Chiarelettere, con G.   Mastrojeni) e L’equazione dei disastri: cambiamenti climatici su territori fragili (Codice Edizioni). Pasini è anche un attivo divulgatore: nel 2016 il suo blog “Il Kyoto fisso” ha vinto il Premio nazionale di divulgazione scientifica.

È un grande onore per noi la convinta disponibilità espressa dal regista e sceneggiatore tedesco Premio Oscar Volker Schlöndorff ad assumere il ruolo di presidente operativo del Bif&st 2023, i cui presidenti onorari sono i registi e sceneggiatori Ettore Scola e Margarethe von Trotta.

Volker Schlöndorff (d’ora in avanti V. S.) è nato a Wiesbaden il 31 marzo 1939. Da studente partecipò nel 1956 a un programma di scambio studentesco con la Francia e, invece dei due mesi previsti, vi rimase per dieci anni. Nel 1959 conseguì il baccalauréat a Parigi (con il regista Bertrand Tavernier, uno dei suoi compagni di classe). Dopo aver ottenuto anche il diploma di scuola tedesca a Francoforte, tornò a Parigi dove si laureò in scienze politiche. Successivamente si iscrisse all’Institut des Hautes Etudes Cinématographiques (IDHEC) di Parigi dove studiò con Louis Malle, divenuto con Tavernier suo intimo amico.

Nel 1960 V. S. girò il suo primo cortometraggio Wen kümmert’s. Più o meno nello stesso periodo, iniziò a lavorare come stagista e assistente alla regia in produzioni di registi francesi emergenti e già famosi come Malle, Jean-Pierre Melville e Alain Resnais.

Nel 1964 ricevette una borsa di studio di 20.000 marchi tedeschi per la sua prima sceneggiatura, I turbamenti del giovane Törless, adattamento del romanzo di Robert Musil. Dopo aver assistito Louis Malle durante le riprese di Viva Maria in Messico, iniziò la produzione del Giovane Törless nell’inverno del 1965. Un debutto che si rivelò un successo di critica, ottenendo tre importanti premi del cinema tedesco (per il miglior film, la migliore regia e la migliore sceneggiatura), e considerato oggi il primo successo internazionale del movimento Unger Deutscher Film, il Nuovo cinema tedesco. Girò il suo secondo lungometraggio Vivi ma non uccidere (1967) a colori, cosa allotra insolita per un giovane regista, cui seguì nel 1968 la coproduzione La spietata legge del ribelle.

  1. S. lavorò poi a Baal (1970), un adattamento per la televisione della Germania occidentale della prima opera teatrale di Bertolt Brecht, scegliendo Rainer Werner Fassbinder per il ruolo principale insieme a Margarethe von Trotta che Schlöndorff avrebbe sposato nel 1971. Realizzò in seguito un altro film per la Tv, L’improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach (1971), sempre con Fassbinder. La morale di Ruth Halbfass (1972) fu interpretato dalla von Trotta che avrebbe poi recitato anche nel successivo film di V. S., Fuoco di paglia (1972), da lei co-sceneggiato, «un penetrante ritratto della condizione femminile, sostenuto con partecipazione e humour dall’interpretazione della von Trotta… riflessione militante sull’alienazione borghese e sul ruolo repressivo della famiglia» (P. Mereghetti).

Nel 1969 V. S. e il collega regista Peter Fleischmann fondarono la società di produzione Hallelujah-Film a Monaco di Baviera. E nel 1974 lui e il regista Reinhardt Hauff diventarono azionisti di maggioranza della Bioskop-Film, con la quale realizzarono gran parte delle loro opere. Fin dall’inizio della sua attività di cineasta, V. S. è stato coinvolto attivamente nella politica culturale: ha partecipato ai dibattiti sul finanziamento pubblico delle produzioni cinematografiche e tra il 1974 e il 1978 è stato membro del German Federal Film Board come rappresentante del Partito socialdemocratico.

Oltre che con i suoi film, V. S. si è spesso misurato col mondo dell’opera lirica. Nel 1974 diresse la messa in scena di Káťa Kabanová di Leoš Janáček a Francoforte; nel 1976 la produzione berlinese di We Come to The River di Hans Werner Henze e nello stesso anno – insieme a Mathieu Carrière – Zoopalast a Montepulciano. Nel 1981, sempre a Montepulciano, mise in scena Didon et Enée di Purcell e nel 1984 diresse La Bohème di Puccini a Francoforte.

  1. S. – e con lui il movimento del Nuovo cinema tedesco nel suo insieme – ebbe il suo primo successo commerciale con L’onore perduto di Katharina Blum (1975). Basato sul romanzo del Premio Nobel per la letteratura Heinrich Böll, V. S. co-sceneggiò e co-diresse il film con Margarethe von Trotta che fece così il suo debutto nella regia. Secondo Schlöndorff e von Trotta la Germania Ovest era caduta nell’isteria politica per le attività di un gruppo terroristico, la RAF (Rote Armee Fraktion). Sebbene Böll sia stato pesantemente attaccato dopo la pubblicazione del romanzo, sia il romanzo che il film ebbero un enorme successo nella Germania occidentale e in Europa. Il regista fece seguire a L’onore perduto di Katharina Blum l’altrettanto politico Colpo di grazia (1976). Basato su un romanzo dell’autrice francese Marguerite Yourcenar, il film è interpretato dalla von Trotta (che lo ha co-sceneggiato) nei panni di Sophie von Reval, una giovane aristocratica di sinistra che si schiera con la rivoluzione bolscevica dopo essere stata respinta da un giovane soldato tedesco che si preparava a combattere l’Armata Rossa nel 1919.
  2. S. ha poi collaborato al film antologico Germania in autunno (1978) in cui nove registi tedeschi (tra cui Rainer Werner Fassbinder, Alexander Kluge, Edgar Reitz con Heinrich Böll fra gli sceneggiatori) hanno realizzato cortometraggi che descrivono il caos politico nella Germania occidentale durante l’autunno del 1977, segnato da una tragica rimonta del terrorismo tedesco. Il film successivo di V. S. fu il più riuscito e ambizioso della sua carriera: Il tamburo di latta (1979) basato sul romanzo del Premio Nobel per la letteratura Günter Grass che per anni aveva rifiutato gli adattamenti proposti del suo libro fino a quando Schlöndorff non dette la propria disponibilità a realizzarlo. Interpretato da Angela Winkler, Mario Adorf e Daniel Olbrychski, fu ampiamente acclamato come un capolavoro al Festival di Cannes 1979 (ove condivise la Palma d’oro con Apocalypse Now di Francis F. Coppola) vincendo nel 1980 il Premio Oscar come miglior film in lingua straniera.Successivamente l’autore tedesco realizzò L’inganno (1981). Basato sul romanzo di Nicolas Born, il film affronta la politica e le lotte etiche dei fotografi di guerra, interpretati da Bruno Ganz e Jerzy Skolimowski come fotoreporter che coprono la guerra civile libanese a Beirut nel 1975.

Nel 1983 V. S. diresse un cast internazionale di star (tra cui Jeremy Irons, Ornella Muti, Alain Delon e Fanny Ardant) nella sontuosa coproduzione franco-tedesca Un amore di Swann, adattamento di uno dei capitoli del romanzo di Marcel Proust Alla ricerca del tempo perduto. Nel 1985 diresse l’adattamento cinematografico di Morte di un commesso viaggiatore di Arthur Miller con Dustin Hoffman e a seguire Tutti colpevoli (1987), Il racconto dell’ancella (1990) e il pluripremiato Homo Faber (1991), coproduzioni tedesco-americane con attori di spicco. Nel 1992 lavorò con il critico cinematografico Hellmuth Karasek in Billy, How Did You Do It?, una formidabile serie TV in sei parti su e con il leggendario regista Billy Wilder.

L’orco-The Ogre, con John Malkovich, fu presentato in anteprima alla Mostra del Cinema di Venezia del 1996 con recensioni contrastanti. Girato negli Stati Uniti anche il noir Palmetto-Un torbido inganno (1997) con Woody Harrelson ed Elisabeth Shue, senza grandi risultati di botteghino. Il successo di pubblico e il plauso della critica tornarono con Il silenzio dopo lo sparo (2000), un avvincente dramma sui terroristi di sinistra della Germania occidentale che trovarono rifugio nella Repubblica Democratica Tedesca degli anni ’70. Il film, in concorso al Festival di Berlino del 2000, ottenne l’Orso d’argento per le attrici protagoniste. Altrettanto successo ebbe il pluripremiato Il nono giorno (2004), un intenso dramma sull’Olocausto.

Strajk – Die Heldin von Danzig (2006) narra, drammatizzandola, la lotta nella vita reale di Anna Walentynowicz, una delle fondatrici del movimento operaio polacco Solidarność, cui fece seguito Ulzhan (2007), un dramma poetico ambientato nella prateria del Kazakistan che tratta del peculiare rapporto tra una donna nomade e un europeo stanco della vita.

Con Peter Greenaway e altri registi, V. S.  contribuì nel 2010 a Michael Nyman in Progress, un ritratto cinematografico del grande compositore e musicista. Due anni dopo il dramma sulla seconda guerra mondiale Calm at Sea, scritto e diretto da V. S., fu presentato in anteprima al Festival di Berlino. Anche il suo film successivo fu proiettato a Berlino e, ancora una volta, la storia – basata sull’opera teatrale di Cyril Gély – è ambientata nella seconda guerra mondiale: Diplomatie (2014) descrive una discussione (fittizia) tra il console generale svedese e il comandante dell’esercito tedesco di Parigi nel 1944, allorquando Hitler ordinò la distruzione totale della città. Ai Premi César 2015, Volker Schlöndorff e Cyril Gély ottennero il premio per la migliore sceneggiatura non originale.

Nel 2016 V. S. mise in scena la cerimonia commemorativa della battaglia di Verdun durante la prima guerra mondiale nel 1916, optando per una sorta di esibizione sperimentale: al ritmo dei tamburi dei francesi “Tambours du Bronx”, circa 3.000 giovani dalla Francia e 1.000 dalla Germania scesero dai boschi circostanti al cimitero militare, eseguendo una specie di danza della morte.

Nel 2017 sono usciti contemporaneamente due suoi lungometraggi: Ritorno a Montauk, una storia di relazioni dedicata allo scrittore Max Frisch, proiettato in concorso alla Berlinale (il film ebbe la sua seconda proiezione al Bif&st di quell’anno in presenza del regista); e l’acclamato film drammatico televisivo Der namenlose Tag, presentato in anteprima al Filmfest di Amburgo. Di recente V. S. ha realizzato due documentari: in Zeitzeugengespräch (2021) ha intervistato il sopravvissuto all’Olocausto Leon Schwarzbaum, morto lo scorso marzo a 101 anni; in The Forest Maker (2021) ha affrontato il problema della fame e della siccità in Africa coadiuvato da Tony Rinaudo, celebre agronomo australiano di origine italiana che ha inventato una tecnica per rigenerare gli alberi diventati secchi, con risultati straordinari.

Filmografia di Volker Schlöndorf

  • I turbamenti del giovane Törless (Der junge Törless, 1966)
  • Vivi ma non uccidere (Mord und Totschlag, 1967)
  • La spietata legge del ribelle (Michael Kohlhaas – Der Rebell, 1969)
  • Baal (Baal, 1970)
  • L’improvvisa ricchezza della povera gente di Kombach (Der plötzliche Reichtum der armen Leute von Kombach, 1971)
  • Fuoco di paglia (Strohfeuer, 1972)
  • La morale di Ruth Halbfass (Die Moral der Ruth Halbfass, 1972)
  • Una notte in Tirolo (Übernachtung in Tirol, 1974)
  • Il caso Katharina Blum (Die verlorene Ehre der Katharina Blum, 1975, co-regia)
  • Colpo di grazia (Der Fangschuss, 1976)
  • Solo per scherzo, solo per gioco (Nur zum Spaß, nur zum Spiel, 1977)
  • Germania in autunno (Deutschland im Herbst, 1978)
  • Il tamburo di latta (Die Blechtrommel, 1979)
  • L’inganno (Die Fälschung, 1981)
  • Un amore di Swann (Un amour de Swann, 1983)
  • Morte di un commesso viaggiatore (Death of a Salesman, 1985)
  • Tutti colpevoli (A Gathering of Old Man, 1987)
  • Il racconto dell’ancella (The Handmaid’s Tale, 1990)
  • Passioni violente (Homo Faber, 1991)
  • L’orco – The Ogre (The Ogre, 1996)
  • Palmetto – Un torbido inganno (Palmetto, 1998)
  • Il silenzio dopo lo sparo (Die Stille nach dem Schuss, 2000)
  • Il nono giorno (Der neunte Tag, 2004)
  • Strajk – Die Heldin von Danzig (2006)
  • Ulzhan (2007)
  • La Mer à l’aube (2011)
  • Diplomacy – Una notte per salvare Parigi (Diplomatie, 2014)
  • Rückkehr nach Montauk (2017)
  • The Forest Maker (2021)
  • Zeitzeugengespräch (2021)
  • Der namenlose Tag (2021)

Quel che Volker Schlöndorff disse del Bif&st nella sua masterclass del 2017 «Questo festival mi ricorda la Cannes degli anni d’oro»
L’ultima masterclass del Bif&st 2017 al Teatro Petruzzelli fu tenuta da Volker Schlöndorff che il 19 aprile ricevette il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence. Prima dell’incontro, moderato dal critico Enrico Magrelli, fu presentata l’ultima opera, in quel momento, del regista tedesco, Return to Montauk, proiettata per la prima volta in Italia con grande successo dopo l’anteprima mondiale al Festival di Berlino. “Se è andato bene qui a Bari vorrà dire che piacerà dappertutto”, sostenne l’autore parlando perfettamente in italiano anche per aver vissuto a lungo nei dintorni di Firenze.

“Nel 1966 ero a Cannes con il mio primo film, I turbamenti del giovane Törless – aggiunse Schlöndorff – e lì conobbi tra gli altri Roman Polanski, Andrzej Wajda ma anche registi brasiliani e argentini: c’era un’atmosfera fantastica, ci sentivamo tutti una grande famiglia. La stessa atmosfera che ho ritrovato qui al Bif&st che mi ricorda la Cannes degli anni d’oro”.