Una fotografia ha sempre il potere di cogliere un attimo e renderlo eterno, congelandolo attraverso la quarta dimensione, quella del tempo. Ma poche sono quelle fotografie, e ancor più quei fotografi, che sanno raccontare una storia e svelarne l’essenza. Leo Matiz è senz’altro fra questi. La sua vita è stata un intreccio di incontri imprevedibili e coincidenze che ne avrebbero segnato la carriera. La prima quella di nascere nel 1917 nella città colombiana di Aracataca, la stessa che 10 anni dopo avrebbe dato i natali a Gabriel Garcia Marquez, che ne avrebbe fatto la magica Macondo in Cent’anni di solitudine; la seconda, e forse l’incontro più sorprendente che il destino gli riserva, è quella di incontrare la pittrice Frida Kahlo, durante uno dei suoi viaggi in Messico.

Siamo negli anni ’40 e la Frida di allora è una donna che ha raggiunto la maturità artistica e il suo equilibrio di donna autonoma, che ha saputo fare dell’arte il riscatto per superare tutte le sofferenze che un destino travagliato come il suo le avrebbe riservato. Di quello storico incontro il poliedrico fotografo ha lasciato una preziosa testimonianza, gli oltre 50 scatti esposti nella mostra “Frida Kahlo nella  Casa Azul- Macondo mito e realtà nelle fotografie di Leo Matiz”, in corso fino al 15 gennaio al Museo Civico di Bari. Un reportage fotografico ambientato in un luogo simbolo, oggi trasformato in Museo: la casa in cui Frida era nata nel 1907, e dove si trasferì con il marito Diego Rivera. Un racconto in bianco e nero che non è solo documento di uno spaccato di vita dell’artista messicana, ma che svela e rivela, attraverso il filtro dell’amicizia che ha legato i due, un ritratto intimo e inedito della pittrice più iconica del secolo scorso.

Una doppia mostra che per la prima volta fa tappa in Italia meridionale, portata non a caso a Bari, la città che Alejandra Matiz, figlia di Leo, ha voluto omaggiare in onore della sua amicizia con Magda Bisceglie. Originaria di Barivecchia, nel 1957 è stata immortalata a sua insaputa nella foto “Magda e il nano”, scattata dallo stesso Matiz a Caracas, dove la donna ha vissuto dall’età di 4 anni. L’istantanea, nella quale Magda si è riconosciuta 35 anni dopo in una monografica su Leo Matiz a Milano, è diventata un’immagine manifesto della cordialità umana, tanto da essere acquistata dal MoMa di New York, oggi esposta all’ingresso della mostra ad accogliere i visitatori.

La seconda mostra, sul tema di Macondo, riunisce oltre 60 fotografie che richiamano le atmosfere create dalla letteratura di Gabriel Garcia Marquez. Allestita nel rinnovato spazio del terrazzo, quest’ultima sezione si inserisce nello sfondo dei tetti più caratteristici della città vecchia, creando un dialogo che mette in contatto Bari con il resto del mondo.

La mostra è visitabile fino al 15 gennaio 2018

Strada Sagges, 13

ORARI
Lun – mer – giov: 10.00 – 18.00
Ven – sab: 10.00 – 19.00
Dom: 10.00 – 14.00
Martedì chiuso

BIGLIETTO D’INGRESSO
Intero 5 euro
Ridotto 3 euro
Catalogo 20 euro
Biglietto intero + catalogo: 20 euro
Biglietto ridotto + catalogo: 18 euro

INFO
080 577 2362
349 6107888