Parla di alta politica Mannoia ai circa 400 fan raccolti nella libreria: “Mi occupo di politica perché non voglio che la politica si occupi di me”. Ma lo fa soprattutto con la sua musica. È l’Africa la protagostista del disco, con i suoi suoni e le sue atmosfere. I dodici brani non a caso sono stati prodotti da un percussionista, Carlo Di Francesco, perché “il tamburo è lo strumento primordiale dell’uomo”.

E una canzone, ‘Quando l’angelo vola’ è dedicata all’eroe del Burkina Faso, Thomas Sankara, assassinato nel 1987, a soli 38 anni. “Ho scritto questo testo e lo fatto vedere a Ivano Fossati. Mi ha risposto subito, entusiasta e ha scritto la musica”.

Eccellenti anche le altre collaborazioni: il pugliese Tony Bungaro, Luca Barbartossa, il rapper Frankie HiNrg. Di Ivano Fossati, Mannoia si dice sorpresa per la sua scelta di abbandonare le scene, ma anche “certa che Ivano continuerà a scrivere canzoni e io – dice scherzando – avrò sempre la precedenza su tutti gli altri interpreti”.

“Nel disco c’è anche una chicca di cui sono orgogliosa – aggiunge commossa la cantante – ‘Quanne vuo’ bene’, versione musicale di un bellissimo testo di Titina De Filippo: sappiamo che la famiglia De Filippo non concede a nessuno la pubblicazione dei suoi testi”.

Dodici canzoni attraversate dal vento del sud che la cantante porterà in tutte le città dell’Italia, “anche nella Padania, dove ci sono sì alcuni leghisti, ma anche molti uomini di colore e italiani di gran lunga migliori dei propri  governanti”, come racconta ‘Se solo mi guardassi’. Cosa consiglierebbe a un abitante del Sud? Risponde: “Smetterla di scambiare il diritto con il favore”.

Appuntamento il prossimo 3 maggio al teatro Petruzzelli di Bari per il suo concerto. Sul palco con Fiorella Mannoia ci saranno ben 21 persone tra musicisti, attori e ballerini.

Salvatore Schirone