L’inchiesta che ha scosso Bari e la sua sfera politica ha visto oggi l’avvio degli interrogatori di garanzia, con il sindaco di Triggiano (Bari), Antonio Donatelli, e Sandro Cataldo tra i principali protagonisti dell’attenzione giudiziaria.

Davanti alla gip di Bari, Paola Angela De Santis, è cominciato l’interrogatorio del sindaco di Triggiano, Antonio Donatelli, attualmente ai domiciliari dal 4 aprile scorso con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione elettorale. Donatelli è stato sospeso dalla carica venerdì scorso dalla prefettura, in seguito alle accuse mosse dalla Procura.

Il suo legale, Giuseppe Modesti, ha confermato che Donatelli risponderà a tutte le domande avanzate dalle autorità giudiziarie. Secondo l’accusa, la sua rielezione a sindaco nel 2021 sarebbe avvenuta grazie a un sistema di compravendita di voti, coinvolgendo oltre 70 indagati, tra cui l’ex assessora regionale ai Trasporti Anita Maurodinoia e suo marito Alessandro Cataldo.

Sandro Cataldo, fondatore del movimento politico Sud al Centro, è considerato il presunto capo dell’associazione per delinquere coinvolta nella compravendita di voti ed è agli arresti domiciliari. Anche lui sarà ascoltato dal gip in mattinata.

Le indagini riguardano una serie di elezioni, tra cui quelle amministrative di Bari del 2019, di Grumo Appula del 2020 e di Triggiano del 2020. Inoltre, le elezioni regionali del 2020 sono sotto scrutinio, durante le quali Maurodinoia fu eletta con quasi 20mila voti presentandosi con il Partito Democratico. Dopo aver appreso di essere indagata, Maurodinoia si è dimessa sia dall’assessorato che dal PD.

L’intera vicenda ha scatenato un’ondata di preoccupazione e dibattiti sulla correttezza e l’integrità del processo elettorale, mentre le indagini proseguono per fare luce su eventuali illeciti e responsabilità penali.