Nella notte tra domenica e lunedì scorsi si è consumato un furto drammatico nel suo significato, oltre che nella sua portata economica: è stato rubato un trattore appartenente alla comunità Casa di Ruvo di Puglia, fondata da Don Tonino Bello per dare una casa a chi non ce l’ha, cercando di salvare dalla strada giovani e adulti con problemi giudiziari, che hanno imboccato la via della criminalità e dipendenti da droghe, alcol e gioco d’azzardo. A darne notizia è la stessa comunità e il responsabile Vincenzo Rutigliani. Il mezzo agricolo è stato comprato solo l’anno scorso e ha un valore economico pari a 50mila euro, eppure, come ha affermato Rutigliani, “per i ragazzi vale molto di più perché in gioco c’è il loro futuro”. Ed è per questo motivo se è stato avviata immediatamente una raccolta fondi per ricomprare il trattore.

“Rubare il trattore della comunità CASA è un gesto vile che ci colpisce due volte – si legge nel post pubblicato sulle loro pagine social ufficiali -: la prima, perché il mezzo agricolo è uno strumento di lavoro di fondamentale importanza, la seconda, perché interrompe sul nascere un progetto di economia sostenibile, preziosa opportunità di reinserimento di persone dai percorsi complicati. Non vogliamo lasciarci abbattere dal senso di sconfitta, preferiamo sperare che ci aiutiate a ritrovarlo”.

Purtroppo il saccheggio ha anche finito per devastare alcune piante di pomodori piantate e coltivate dai ragazzi, un altro danno importante che si aggiunge a tutto il resto. Rutigliani e gli operatori della casa di cura hanno concluso il loro appello, augurandosi che il trattore venga restituito, in modo tale che i ragazzi possano riprendere le loro attività e recuperare anche un po’ di speranza nel futuro.