Il bullismo è ormai un fenomeno che serpeggia sempre con maggiore insistenza a scuola e in ambiti formativi, sfociando talvolta anche in razzismo. È quanto sembrerebbe sia accaduto nel corso di quest’anno scolastico appena terminato in un istituto superiore di Lecce, dove un gruppo di 4 giovani, di cui due di Bari e due stranieri, avrebbero insultato, vessato, minacciato e aggredito 4 compagni di origini filippine. Questi ultimi pare venissero continuamente chiamati “cornuti”, “filippini”, “pakistani”, senza mai far riferimento al loro nome, a suon di schiaffi e calci all’interno e all’esterno dell’istituto.

La Procuratrice Capo della Procura dei Minori, Simona Filoni, che ha coordinato le indagini, ha confermato che si tratterebbe di espressioni pronunciate “in maniera chiaramente dispregiativa in relazione alla nazionalità delle vittime ed al colore della pelle. I bulli hanno ricevuto un avviso di conclusione per le indagini preliminari e dovranno rispondere di minacce, percosse, lesioni, atti persecutori con l’aggravante delle finalità di discriminazione e di odio etnico e razziale.

Le indagini hanno coinvolto anche alcuni docenti, ascoltati in Questura sui fatti. Alcune professoresse hanno tentato di sminuire gli episodi, “giustificando” in un certo qual modo gli atti di bullismo e spiegando che anche le vittime in questione fossero ragazzi problematici. Due dei presunti responsabili si trovavano in Comunità ed era stato concesso loro dal Tribunale dei Minori di andare a scuola di giorno, dove poi si sarebbero consumate le continue provocazioni e aggressioni fisiche.

Stando a quanto si legge su La Repubblica di Bari, il 28 febbraio scorso alla fine di un’assemblea di istituto i quattro avrebbero aspettato all’uscita dal plesso scolastico i ragazzini per poi pestarli; alcune delle vittime avrebbero anche riportato ferite durante quella “spedizione punitiva”. Un episodio che ha spinto molti di loro a non presentarsi a scuola né uscire di casa per giorni, poiché spaventati dalla violenza. I ragazzini hanno così deciso di sporgere querela-denuncia nei confronti del gruppo, dando modo agli agenti di ascoltare in questi mesi diverse testimonianze da parte delle persone offese e del collegio docenti. Vista la minore età dei presunti responsabili, è stata inoltrata una informativa negli uffici della Procura dei Minori. Ora toccherà alle difese raccontare la propria versione dei fatti, depositando delle memorie difensive o chiedendo che gli accusati vengano interrogati.