Sembrerebbe abbia spopolato il software progettato da un informatico di Palo del Colle per evadere il Fisco. Con il programma in questione, vari esercenti o liberi professionisti siano stati in grado di avere un sistema di contabilità parallelo rispetto a quello ufficiale e, così facendo, abbiano incassato dai clienti, che pagavano in contanti senza chiedere fattura, soldi in nero. Il software, già incriminato per un dentista di Casamassima, stavolta miete una nuova vittima: sequestrati beni per un valore complessivo di 300mila euro ai danni di un odontoiatra di Orta Nova, a Foggia, accusato di dichiarazione fraudolenta, e dell’informatico di Palo, al quale è stato applicato il divieto di esercitare la professione per un anno.

Il software “di copertura”

Il software sarebbe stato creato e progettato per il mantenimento di due distinti archivi informatici: uno “interno”, definito “gestionale”, contenente i dati “in chiaro”, a cui seguiva l’emissione della relativa fattura fiscale; uno “esterno”, chiamato “storico”, memorizzato su supporti esterni come pen drive o hard disk, per raccogliere i dati nella loro totalità. A tali informazioni l’odontoiatra avrebbe avuto accesso dalla maschera della scheda anagrafica dei pazienti con la semplice pressione del tasto F12 della tastiera, previa digitazione di una password. Alcuni pazienti hanno dichiarato di aver versato, sistematicamente e nel tempo, cospicui importi in contanti senza il rilascio della documentazione fiscale.