Foto di repertorio

Un imprenditore che gestiva un’agenzia di pratiche auto a Capurso insieme con la sorella, avrebbe incrementato illecitamente il proprio volume d’affari, attraverso l’aiuto di un Carabiniere, imparentato con il soggetto, garantendo alla clientela un servizio semplice e veloce di perfezionamento delle pratiche.

I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, dopo una luno controlllo che è partito dal 2020 fino al 2021, hanno dato esecuzione a un’ordinanza applicativa di misura cautelare per i reati di “falsità in atti pubblici e/o privati”, “accesso abusivo a sistemi informatici”, “contraffazione di sigilli di Stato”, “furto in abitazione” e “truffa”.

Gli indagati, al fine di concludere positivamente e/o velocizzare il perfezionamento delle richieste all’ACI/PRA, avrebbero falsificato, utilizzando anche un sigillo di Stato contraffatto, denunce di smarrimento e/o furto di veicoli e targhe, anche accedendo abusivamente alla Banca Dati in uso alle FF.PP., in favore di clienti a volte ignari dell’illiceità di tali condotte e altre, invece, ben consapevoli della scorciatoia intrapresa, se non addirittura complici in vere e proprie truffe assicurative.

L’agenzia beneficiava dell’indispensabile apporto del marito Carabiniere della co-gestrice, il quale si prestava a interrogare i database in uso alle FF.PP. per poi sottoscrivere le false denunce che, però, non venivano effettivamente inserite nei sistemi informatici di riferimento.

Il GIP, accogliendo pienamente la tesi accusatoria e decretando di fatto la chiusura dell’attività imprenditoriale, ha disposto la misura interdittiva del divieto per 12 mesi di esercitare l’attività professionale di consulente automobilistico e l’impresa di pratiche auto per il co-titolare dell’agenzia, mentre ha deciso la misura più afflittiva degli arresti domiciliari nei confronti sia della sorella e socia in affari sia del cognato Carabiniere.