Inflitte pene severe dal Tribunale di Bari, comprese tra i 16 mesi e i 18 anni di reclusione, a 27 imputati nel processo su una presunta associazione per delinquere di narcotrafficanti con base operativa in un condominio del quartiere Japigia di Bari, la cosiddetta «palazzina L» in via Caldarola. L’inchiesta dei carabinieri, coordinata dai pm della Dda di Bari Fabio Buquicchio, Ettore Cardinali e Federico Perrone Capano, ha documentato  oltre 25mila episodi di spaccio di droga in un anno, a partire dal 2017. Senza sosta, 24 ore su 24, stando alle risultanze investigative, i pusher vendevano a centinaia di clienti ogni tipo di sostanza stupefacente. A Mola di Bari, in un casolare in campagna, avveniva il confezionamento della droga. Nel condominio di Japigia la droga veniva nascosta nel vano ascensore, nelle intercapedini, nei tombini e sotto il terreno. Nell’ambito di questa inchiesta, nel maggio 2021 vennero arrestate 34 persone; 27 sono state condannate ieri, 12 aprile, al termine del rito abbreviato, mentre altri 7 imputati sono attualmente a processo. La condanna più pesante, a 18 anni di reclusione, è stata inflitta al presunto capo dell’organizzazione, Giuseppe Martiradonna. Per i suoi famigliari, Angelo, Emanuel, Michele e Filippo Martiradonna, la gup ha disposto condanne tra gli 8 anni e 8 mesi e i 6 anni di reclusione. Il pregiudicato Michele Bellantuono è stato condannato a 16 anni di reclusione; Andrea Carrassi e Michele Abbaticchio a 9 anni e 4 mesi; Eugenio Lovergine, Giacomo Cassano e Vito Ivan Bottalico a 8 anni di reclusione.