Catorci abbandonati in un deposito privato dall’amministrazione comunale di Bitonto, già  costati migliaia di euro rischiano di pesare ulteriormente sulle casse pubbliche. La storia di Gaetano, convinto di avere carte e ragione dalla sua parte, ha molti lati oscuri e chiama in causa ancora una volta burocrazia e burocrati. Un’assurda vicenda che gli avrebbe rovinato la vita.

Ma andiamo con ordine. Tralasciando diversi passaggi del lungo excursus di Gaetano, proviamo a concentrarci sui catorci. Gaetano, ora 70enne, ha un deposito in cui sono custodite quattro auto, incidentate e rubate. Stanno lì dal 2004, forse dal 2005, ormai sono passati tanti anni e senza verbali la memoria vacilla. Nel 2017 il Comune paga circa 12mila euro per la custodia delle auto, ma Gaetano un paio di settimane fa bussa nuovamente alla porta del Comune per avere i soldi del deposito da quel momento ai giorni nostri.

“Ho più volte chiesto all’Amministrazione Comunale di provvedere alla demolizione delle auto, ma di tutta risposta mi dicono che devo pensarci io in qualsiasi modo possibile. A causa di alcuni ‘colioni’, in altre parole ladri che hanno anche dato fuoco ad alcune auto in passato, ho dovuto spostare i mezzi da una parte all’altra. La Prefettura non interviene perché dice di non essere stata avvisata dalle autorità competenti”.

“Le auto – continua Gaetano – sono state tutte cannibalizzate perché il deposito viene costantemente assalito dai ladri. Uno dei furti mi è anche costato 7mila euro perché dopo l’ennesimo colpo mi sono rivolto ai Carabinieri. Quel giorno c’era un signore molto conosciuto a Bitonto. Dopo avermi minacciato guarda caso mi è stato rubato il camion, comunque danneggiato. Per riaverlo ho dovuto pagare il “caffè” e mi sono sentito dire di non andare più dai carabinieri se non volevo altri problemi”.

Gaetano è sfinito, vorrebbe che l’Amministrazione Comunale e la Polizia Locale di Bitonto facciano qualcosa per risolvergli la situazione, almeno che provvedano con la demolizione delle auto ormai pezzi di lamiera. Ciò che va senza subbio scongiurata è l’ipotesi di pagare altri soldi pubblici per il deposito di quei catorci rifiutati dai legittimi proprietari e ora, in almeno un caso senza un verbale di consegna, scaricate nel deposito di Gaetano, ex custode giudiziario che ne ha viste di tutti i colori.