“La prima settimana è stata la più dura. Abbiamo avuto tanta paura, ma ringrazio tutto lo staff medico. È stato il regalo più bello che ci potessero fare per Pasqua”.

Mamma Katia non nasconde l’emozione. Dopo 20 giorni ha potuto riabbracciare il suo piccolo di 3 anni. Francesco ha contratto il virus assieme a tutta la sua famiglia, ha avuto la sindrome post covid ed è stato ricoverato al Pediatrico di Bari.

“Dopo 8 giorni dalla nostra negativizzazione, una notte ha vomitato all’improvviso – racconta Katia -. Gli abbiamo misurato la febbre, la temperatura era di 39° e non si è abbassata per 48 ore. Il terzo giorno sono apparse alcune macchie sul suo corpo che si sono allargate sempre di più. Ci siamo spaventati, anche per la febbre è andata oltre i 40”.

“Lo abbiamo così portato subito in ospedale. Avevo sentito parlare di questa sindrome post covid, la nostra fortuna è stata la tempestività – continua -. Questa malattia può essere confusa con altre, il nostro istinto ci ha guidato sin da subito”.

“Il bambino è arrivato in Pronto Soccorso, il tampone ha dato esito negativo e abbiamo subito svolto tutti gli esami medici – spiega il dott.re Francesco La Torre, responsabile della Reumatologia pediatrica, del Reparto di Pediatria e Pronto Soccorso dell’ospedale Giovanni XXIII, diretto da Fabio Cardinale -. Il quadro clinico però è cambiato subito entro poche ore, Francesco ha avuto problemi cardiologici e ha rischiato più volte di finire in Rianimazione. Con la terapia e le cure è migliorato con il passare dei giorni”.

Francesco ora ride e scherza con la sua famiglia, con l’equipe medica e con la nostra troupe. La sua è una storia da lieto fine che deve servire come esempio a non sottovalutare situazioni simili per tutti quei bambini che hanno avuto a che fare con il coronavirus.