Tra le 39 persone indagate dalla Procura di Firenze nella presunta Concorsopoli che ha scosso le Università di Firenze, Brescia, Milano e Ancona c’è anche un docente barese: Michele Battaglia, direttore della clinica Urologia universitaria 1 del Policlinico di Bari, come rende noto La Repubblica.

I Finanzieri si sono presentati qualche giorno fa nella sua abitazione e nel suo studio con un decreto di perquisizione firmato dai pm toscani Luca Tescaroli e Antonino Nastasi. I finanzieri hanno sequestrato telefoni, computer e supporti informatici. L’ipotesi contestata al professor Battaglia è abuso d’ufficio, relativo all’incarico di componente di una commissione, nominata all’Università di Brescia a novembre, per selezionare un professore di urologia.

Un concorso finito nell’elenco di quelli che sarebbero stati truccati da un gruppo di professori di varie università italiane, che avrebbe fatto capo al rettore fiorentino Luigi Dei e ai direttori degli ospedali di Careggi, Rocco Damone, e del pediatrico Meyer, Alberto Zanobini.

L’ipotesi accusatoria è che i concorsi sarebbero stati pilotati senza tenere conto di curriculum e titoli, ma in base a uno schema prestabilito alla cui base c’era un continuo scambio di favori.

La posizione del professore barese, al momento, risulta piuttosto marginale nella ricostruzione complessiva della vicenda. Ma l’inchiesta è ancora alle prime battute, anche se già supportata da una serie di intercettazioni telefoniche e ambientali. Fondamentale sarà inoltre l’esito degli interrogatori per le otto persone, nei cui confronti la Procura ha chiesto la sospensione dall’attività. Battaglia non è tra i professori per cui è stata chiesta l’interdizione né, al momento, sarà ascoltato dal giudice. Nel procedimento quattro Università sono parti offese: l’Ateneo di Firenze, il Politecnico delle Marche di Ancona, la Statale di Milano e l’Università di Brescia.