Tampone si, tampone no, e il cadavere di un anziano 71enne resta per ore in ambulanza prima di poter essere accettato all’obitorio dell’ospedale San Paolo di Bari. La vicenda è paradossale, soprattutto perché alla fine si è fatto ciò che ci si aspettava una volta arrivati al nosocomio con il cadavere a bordo del mezzo. Ma partiamo dall’inizio.

Un uomo di 71 anni viene colto da un malore mentre si trova nella RSSA Villa Marica, a Santo Spirito. Intorno alle 4 del mattino vengono mandate sul posto un’ambulanza India e un’automedica. Il paziente viene caricato a bordo, e con un codice rosso l’ambulanza si dirige al San Paolo. Le condizioni dell’uomo peggiorano. Il mezzo si ferma sulla statale 16, sono da poco passate le 5. L’equipaggio e il medico a bordo provano ad effettuare il massaggio cardiaco, ma per l’anziano non c’è niente da fare. Viene constatato il decesso e poco dopo l’ambulanza arriva al Pronto Soccorso.

Il personale in servizio non accetta il cadavere: non si sa se sia positivo o meno al covid. L’ambulanza dunque procede verso l’obitorio, chiuso perché sono le 6 del mattino. Un paio d’ore dopo anche dall’obitorio fanno sapere che l’anziano non può essere accettato senza sapere della positività o meno al coronavirus. A questo punto tutti di nuovo al Pronto Soccorso. Al personale del 118 sarebbe stato riferito di interessare la propria Centrale operativa ed è così che si finisce di nuovo in obitorio, con lo stesso risultato iniziale.

A risolvere banalmente la questione è un medico del Pronto Soccorso. Quest’ultimo chiama in obitorio stabilendo l’accesso del cadavere, da trattare come fosse positivo al covid. Intanto si sono fatte le 10. L’uomo viene chiuso in un sacco, ma prima dal pronto soccorso fanno scendere qualcuno che proceda col tampone. L’ambulanza viene liberata intorno alle 10.30 e rimessa a disposizione del territorio solo alle 11 dopo la necessaria sanificazione. Oltre che per ragioni statistiche, il tampone è indispensabile – nel caso di negatività – per consentire ai familiari l’ultimo saluto al proprio caro.