Chiusa quando dovrebbe essere aperta, aperta, ma senza i farmaci essenziali quali gli antitumorali, coda interminabile, lunghe attese. Più che la segnalazione di un disservizio, sembra la lista della spesa, se non fosse per il fatto che stiamo parlando della farmacia territoriale della Asl Bari, e a patirne le pesanti conseguenze sono malati e familiari, già provati da patologie anche gravissime.

«Mia nonna è a letto per via di un tumore molto aggressivo – racconta Luca – sono venuto per ritirare un farmaco di cui non può fare assolutamente a meno, il Tagrisso da 80mg, avevo la prenotazione per ritirarlo il 29 settembre, peccato che al mio arrivo ho trovato chiuso per inventario, nei giorni 29 e 30 settembre, 1° ottobre. L’ho scoperto dai foglietti affissi alle pareti, diversamente, non era scritto da nessun altra parte».

«Sono tornato stamattina – prosegue – ho preso il numero alle 9, non appena ha aperto, e sono riuscito a essere servito solo alle 13 passate, quando in teoria chiude alle 12, dopo una coda estenuante di oltre 4 ore. La cosa assurda è che nonostante avessi la prenotazione, il farmaco non c’era, non era disponibile. Dopo tre giorni, torno a casa a mani vuote. Questa cosa è allucinante».

«Non me la voglio prendere nemmeno col personale, imbarazzatissimo, che fa il possibile – sottolinea -. Poveretti non sapevano come aiutarmi, tanto che la dottoressa responsabile ha testualmente detto “cosa apriamo a fare lunedì se non abbiamo i medicinali”. Erano in evidente difficoltà e non sapevano come fare per rimediare a una situazione che evidentemente non dipende da loro».

«Altri come me avevano prenotato, sono venuti con la sicurezza di trovare il farmaco, che era stato indicato loro come disponibile, salvo poi scoprire che c’era stato un errore, che era esaurito e che non c’era possibilità di reperirlo al momento. Forse qualcosa sarà recuperato nelle altre farmacie della provincia, ma non c’è nessuna certezza. Come me, tanta gente è tornata a casa senza aver potuto ritirare farmaci importantissimi, salva vita direi. Qualcuno – conclude Luca – è andato via piangendo».

Di tutto questo abbiamo informato la Asl Bari, da cui attendiamo una eventuale dichiarazione in merito a quanto raccontato dal nostro lettore e di cui, nel caso, vi daremo conto.