“Per fortuna non c’è neanche un paziente con la legionellosi, uno soltanto sta in Rianimazione ed è stato trasferito dal Policlinico. In un controllo incrociato tra l’Arpa e la ditta esterna che viene a fare le verifiche qui da noi ogni sei mesi, i dati sono risultati differenti. Due sere fa sono venuti a eseguire la verifica e avremo i risultati tra un paio di giorni”. A parlare è il direttore sanitario dell’ospedale Di Venere, Alessandro Sansonetti. Il riferimento è alle voci di legionella che circolano da giorni.

“L’Arpa esegue un controllo, il Dipartimento fa il suo, noi il nostro, con una ditta esterna, e poi vengono incrociati i dati delle tre analisi – ha spiegato -. Questa volta il nostro ha dato valori minimi, quelli fisiologici diciamo, il Dipartimento invece ha avuto la notizia dall’Arpa secondo cui il dato è molto alto, ma di un’analisi fatta a luglio, mesi fa. Noi, da protocollo, facciamo dei trattamenti shock ai serbatoi e alle tubature”.

“Avessimo avuto pazienti con la legionellosi, ci saremmo preoccupati, ma non è così. Il valore nell’acqua presa dal rubinetto è più alto, dovesse essere confermato, allora sarò costretto a spostare i pazienti e ripulire le tubature. Per ora procede tutto regolarmente – ha concluso Sansonetti – non è come al Policlinico dove c’è stato un caso in Medicina”.

Dunque i valori troppo alti rilevati nelle tubature del padiglione Frugoni al Policlinico, sarebbero la causa che ha portato il direttore sanitario dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Policlinico di Bari, Matilde Carlucci, a disporre il blocco immediato dei ricoveri nella clinica di Medicina Interna.

La decisione è arrivata dopo che gli addetti del Dipartimento di Prevenzione della Asl hanno effettuato una serie di campionamenti, operazione che ha portato all’amara scoperta. Come conseguenza si è reso necessario il blocco immediato dei ricoveri e l’avvio di una indagine interna.

Per quanto ci risulta, dovrebbe anche scattare da prassi il trasferimento dei pazienti ricoverati non in condizione di essere dimessi, mentre gli altri dovrebbero appunto tornare a casa. Obiettivo dell’indagine avviata dovrebbe essere quello di risalire alle cause che hanno portato il bacillo della legionella oltre i valori soglia e soprattutto capire se la sua presenza possa avere avuta qualche conseguenza sui quanti sono transitati ultimamente nel reparto.