La scelta di Michele, clochard a 19 anni, ha commosso e indignato migliaia di lettori. In tanti, come noi, hanno notato le tante incongruenze nel suo racconto. Michele, trovato a bivaccare su corso Italia, a Bari, è tornato a casa venerdì scorso.

In queste ore il giovane è stato investito mentre percorreva in sella a una bici la provinciale che collega Molfetta a Bisceglie. Il papà di Michele, avvisato dall’ospedale, è stato il primo ad accorrere in suo aiuto, come ha fatto fin da quando Michele ha iniziato ad avere problemi di dipendenza dall’alcol a ridosso del compimento della maggiore età.

“È mio figlio non lo abbandonerò mai – spiega l’uomo determinato -. Quando beve non ragiona, perde il contatto con la realtà e spesso infastidisce la gente. Non appena mi sono accorto della sua scomparsa ho presentato denuncia ai Carabinieri e fatto un appello su Facebook, con la speranza che qualcuno potesse averlo incontrato”.

Vedendo l’intervista il papà di Michele ha pensato a tutte le volte in cui si è precipitato in aiuto del figlio. “Cerco di esserci sempre con lui – aggiunge – anche quando la situazione precipita. Il vero problema è la sua maggiore età. Siamo in contatto con i servizi sociali. I centri a cui abbiamo chiesto aiuto hanno detto che non possiamo obbligarlo, la voglia di riprendersi in mano la vita dipende solo da lui. Io e chi gli vuole bene gli staremo sempre accanto e proveremo a convincerlo che può ancora costruirsi un futuro diverso”.

“In queste circostanze invito tutti e non lanciarsi in commenti fuori luogo, in deduzioni fuorvianti – conclude -. Il dolore di un genitore in questi casi può essere compreso solo da chi vive la stessa situazione e la frustrazione di farsi in quattro senza apparenti risultati. È mio figlio non lo abbandonerò mai”.