Un paziente in cura all’Istituto Oncologico di Bari è risultato “contatto stretto” di un familiare il cui esame del tampone per coronavirus ha dato esito positivo. Nel pomeriggio, dunque, sono state avviate tutte le necessarie procedure di sanificazione di alcuni ambienti del “Giovanni Paolo II”.

L’emergenza coronavirus e sua rapida evoluzione sta costringendo il mondo sanitario a ritmi serrati. Appena questa mattina, con una nota urgente al Prefetto, il segretario aziendale Fials, Domenico Losacco, ha chiesto che all’Istituto Oncologico di Bari fossero applicate urgentemente nuove norme quali la sospensione di tutte le attività non urgenti, le schermature ad hoc degli uffici aperti al pubblico, anche in questo caso solo per le urgenze, nonché l’attivazione del pretriage all’ingresso con una tenda mobile o un container, oltre all’assegnazione straordinaria, adeguata, dei dpi.

Nel pomeriggio, a stretto giro, è arrivata la nuova disposizione emanata dalla direzione, a integrazione e rettifica di quella emanata ieri. In sintesi, perché l’elenco è lungo, sono stati sospesi i ricoveri programmati non pertinenti a patologie neoplastiche. I pazienti potranno accedere solo dopo triage telefonico, mentre al pre-ricovero possono accedere massimo sei pazienti al giorno. La disposizione completa si può leggere qui sotto in galleria, balza agli occhi il silenzio sulla fornitura dei dispositivi di protezione individuale.