Un caso analogo a quelli di Putignano ma con la certezza che stavolta si tratta di avvelenamento. La malvagità dell’essere umano si è consumata a Valenzano. Il gatto randagio è stato trovato agonizzante a fine gennaio.

Da quanto siamo riusciti ad apprendere, pare che la proprietaria della villa in cui il gatto aveva trovato rifugio, dopo aver visto il felino agonizzante, lo ha riposto in un cartone e lasciato ai bordi della strada nelle vicinanze di villa Marconi.

“I passanti, viste le condizioni del micio, hanno chiamato i vigili – racconta una valenzanese – i quali sembrerebbe abbiano risposto di lasciar morire il gatto e che il giorno dopo avrebbero provveduto i netturbini a rimuovere la carcassa. Gelati dalla risposta del comando, è stato chiesto l’intervento di una volontaria che si occupa delle emergenze feline a Valenzano che, arrivata sul posto, ha deciso di portare il gatto al veterinario”.

“In un primo momento, a causa delle convulsioni, il medico ha pensato si trattasse di un investimento. Purtroppo non era così. Il felino – continua – dopo qualche minuto ha rigurgitato una sostanza di colore verde. Da qui è stato facile intuire si trattasse di avvelenamento. I gatti difficilmente ingurgitano sostanze tossiche, quindi di certo qualcuno ha reso il veleno più appetibile”.

“Non è la prima volta che qualche gatto randagio è preso di mira a Valenzano. Nella stessa zona – conclude una residente – a dicembre un felino è morto dopo essere stato trafitto da un dardo tirato con una balestra”.