Il 2 gennaio spara mirando all’addome della convivente, scappa, ma qualche giorno dopo si presenta in Questura accompagnato dall’avvocato per costituirsi. La donna aveva partorito 5 giorni prima e a quanto si è saputo aveva deciso di lasciare il compagno. La scelta non è andata giù e dopo l’ennesima discussione Emanuele Misceo ha fatto fuoco con una pistola giocattolo modificata. Il riassunto della vicenda, in realtà nasconde una storia di gelosia, di un presunto tradimento, umiliazioni in pubblico e spedizioni punitive con tanto di video su facebook o fuori controllo su whatsapp.

Il colpo di pistola non sarebbe stato sparato all’addome per puro caso. Pare che Misceo non fosse era sicuro della paternità del bimbo. La preoccupazione è chiara nel video dato in pasto a chiunque su whatsapp. L’uomo, che ha scoperto il presunto tradimento della convivente con un amico comune, ha picchiato quello che riteneva essere l’amante. Nel bagno di un’abitazione gli chiede all’uomo, con evidenti segni in faccia, di confessare. L’aggressore, che pare non essere solo in quel momento, vuole sapere se durante i presunti rapporti sessuali con la sua convivente abbia usato le precauzioni necessarie affinché non rimanesse incinta. Dopo diversa insistenza e l’invito a liberarlo, il presunto amante confessa e il video s’interrompe.

Prima della nascita del piccolo e quindi anche del colpo di pistola all’addome, Misceo umilia la convivente in un altro video, questa volta pubblicato su facebook. Mostra i segni che il presunto amante le avrebbe lasciato sul corpo. A suo dire “succhiotti” sul collo e altre tracce dietro la schiena. La donna non reagisce. Anche lei sembra essere stata malmenata a guardare il suo volto evidentemente provato.

Il clima teso tra i due è evidente anche da alcuni botte e risposta al vetriolo su facebook. Accuse reciproche. Una volta i panni sporchi si lavavano in casa. Oggi si mettono in piazza sui social, con una preoccupante tendenza a chiudere da giustizieri dissapori e tradimenti.