Un nuovo, decisivo tassello si aggiunge alla vicenda delle due donne che hanno ottenuto dal Comune di Bari la registrazione di un minore. La Procura ha infatti revocato la richiesta di annullamento della registrazione dell’atto di nascita. A farlo sapere è lo stesso Procuratore di Bari, Giuseppe Volpe. L’istanza di annullamento della registrazione anagrafica, ha spiegato, era stata inoltrata dal pool Affari civili della Procura su richiesta dello stesso Comune di Bari.

Le due donne avevano fatto già trascrivere la loro unione civile:”Era il presupposto che mancava” ha detto Volpe , circostanza che fino ad oggi non era ancora emersa, se non in seguite alle opportune verifiche effettuate. Nel Regno Unito il bimbo era già formalmente figlio delle due donne, una delle quali barese e l’altra, la madre biologica, cittadina inglese che lo ha dato alla luce due anni fa.

Quando le donne si trasferiscono a Bari, in Comune arriva tramite l’Ambasciata, la richiesta di trascrizione dell’atto per ottenere la cittadinanza italiana. Dagli uffici comunali parte la richiesta di un parere al Ministero dell’Interno, che però non risponde, ma visto l’approssimarsi della scadenza dei termini di Legge entro quali il Comune deve rispondere, la richiesta viene accolta.

Quando a marzo 2018 arriva la risposta dal Ministero, che ritiene l’atto di nascita non trascrivibile, l’ufficiale di Stato civile del Comune, che non può per legge cancellare la trascrizione, trasmette tutti gli atti in Procura, da cui la richiesta al Tribunale di cancellare l’atto. Dopo le verifiche di oggi, la svolta e la conclusione della vicenda.