Questa mattina, i Carabinieri della Stazione di Bari Scalo della Compagnia di Bari Centro, in collaborazione con la Polizia Municipale, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un 69enne barese e di un 45enne triggianese, con l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di una minorenne barese di anni 16.

Il 69enne, secondo quanto raccontato dalla ragazza, era proprietario un negozio di alimentari dove la 16enne ha lavorato per qualche tempo facendo le consegne a domicilio. Insieme al 45enne l’avrebbe avvicinata approfittando dal disagio sociale ed economico dell’adolescente.

Le indagini, avviate dopo la denuncia hanno aperto un terribile ed imprevedibile scenario investigativo. Una serie violenze contro la 16enne, in maniera così sistematica e violenta da avere compromesso la sua integrità, con gravi ripercussioni sia dal punto di vista fisico che psicologico.

Nel corso del drammatico racconto, la minore, alternando momenti di totale disperazione e pianto, ha ricostruito puntualmente, con precisione, determinazione, coerenza e razionalità logica, tutte le fasi del suo vissuto, dall’iniziale adescamento, alla “iniziazione” alla vita sessuale, fino agli episodi in cui gli abusi hanno trovato consumazione, con una precisione di dettagli, situazioni, luoghi, riferimenti, che non hanno lasciato spazio alcuno alle valutazioni in merito alla attendibilità ed alla credibilità della stessa.

È emersa tutta la sua sofferenza, unitamente al sentimento di colpa per quanto accaduto e per la sua incapacità di sottrarsi alle malsane voglie dei due indagati, ben lontani tra di loro negli anni, probabilmente divenuti suoi violentatori per mera coincidenza, ma accomunati dalla loro perversione, dai quali era quasi soggiogata, insieme alla paura per le future reazioni del padre, nell’ipotesi in cui avesse scoperto tutto.

Rapporti completi ed  abusi da più di un anno, circostanze, queste, che spiegano la “abitualità” delle condotte, alle quali si aggiungevano le minacce, anche di morte, nell’ipotesi in cui avesse raccontato le orribili violenze ordite dai due bruti. Soltanto la consapevolezza che la minore avrebbe taciuto, ha indotto i due indagati ad abusarne ripetutamente, conducendola in ogni luogo per consumare le loro bestialità, facendo attenzione a che nessuno si avvicinasse o li udisse, facendo proprio leva sul rapporto di fiducia insorto, dovendo necessariamente fare affidamento l’uno sul silenzio dell’altro.

Nel corso delle indagini è emerso anche che la minore è stata condotta dai suoi violentatori all’interno di una delle loro abitazioni, alla presenza di entrambi, al fine di farla assistere a film pornografici.

Tutte le dichiarazioni della minore sono state supportate e suffragate da una serie innumerevole di riscontri effettuati dai Carabinieri, che hanno contribuito a delineare un quadro indiziario a carico dei due indagati assolutamente granitico. I due sono stati condotti agli arresti domiciliari, presso le rispettive abitazioni, con l’accusa di violenza sessuale aggravata.