“Con la presente le comunichiamo che a seguito degli accertamenti sanitari cui è stata sottoposta, abbiamo preso atto della sua sopravvenuta e stabile inidoneità fisica allo svolgimento delle mansioni specifiche assegnate. Pertanto nostro malgrado siamo costretti a interrompere il rapporto di lavoro “. Massimo Paparella, del direttivo provinciale Fiom, colui che aveva denunciato a novembre scorso la direttiva aziendale che stabiliva pause collettive per andare in bagno è stato licenziato. La motivazione ufficiale, come si legge nella lettera inviata, è inidoneità fisica, sarebbe cagionevole di salute.

Paparella lavora, anzi, lavorava, nella sede barese della Oerlikon Graziano, ma svolgeva anche attività sindacale come delegato Fiom e proprio in queste vesti sollevò il caso delle pause pipì collettive, anche se per completezza bisogna che i dipendenti possono scegliere tra sigaretta oppure mangiare qualcosa, non tutto però perché sono previsti solo 9 minuti di break.

Da quando è scoppiato il bubbone, l’operaio è stato operato al cuore e per lui il medico aziendale ha determinato dei compiti meno pesanti, ma l’azienda è andata ben oltre, alleggerendolo del tutto, anche della busta paga.

Il sindacato e Paparella stesso non staranno certo a guardare, l’operaio ha anche una famiglia da mantenere e non ha nessuna intenzione di subire quello che, a detta dei legali, sembra un licenziamento discriminatorio.