I Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Bari hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 2 persone, gravemente indiziate di detenzione di armi da guerra aggravata dal metodo mafioso. Le misure cautelari personali, disposte dal G.I.P. presso il Tribunale di Bari su richiesta di questa Procura della Repubblica, traggono origine da indagini scaturite a seguito all’esplosione di 12 colpi di arma da fuoco con un potente fucile mitragliatore da guerra a mezzogiorno del 9 gennaio 2016 nel quartiere “San Paolo” di Bari.

Gli arrestati sono i baresi Gaetano Capodiferro alias “’U Scannat, di 33 anni, e Vito Romito, di 30 anni, entrambi già sottoposti con provvedimento definitivo alla sorveglianza speciale di PS, con obbligo di soggiorno.

Le indagini hanno fatto emergere chiaramente che i due indagati, in concorso tra loro, hanno esploso tali colpi di arma da fuoco, con modalità plateali, al fine di incutere pubblico timore, “lanciando” in tal modo un messaggio intimidatorio.

Nel corso delle investigazioni operate dai militari della Guardia di Finanza è emerso chiaramente – a seguito di perizia balistica – che il mitragliatore da guerra, sequestrato il 19 gennaio nel corso di una perquisizione delle Forze dell’Ordine operata pochi giorni dopo la sparatoria nell’abitazione di Francesco De Benedictis, era proprio quello utilizzato dai due arrestati per compiere l’atto intimidatorio.

Le successive attività tecniche espletate hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei due pericolosi soggetti, appartenenti al “clan Strisciuglio”.