Un primo approfondimento ha rivelato quello che non ti aspetti: il prestigioso network “Pinguino” non ha l’agenzia di viaggi incriminata tra i suoi affiliati, ma soprattutto l’agente in realtà non è un agente di viaggio. Non ha mai conseguito l’abilitazione. Non ha mai fornito documenti in tal senso neppure al suo ex commercialista, uno dei circa sessanta clienti truffati.

In tanti hanno scoperto di non poter andare in crociera il giorno prima della partenza, nonostante la fattura pagata per intero. C’è chi ha dovuto prenotare l’albergo sul posto, perché non era stato riservato come annunciato; altri, invece, si sono dovuti pagare due volte il viaggio di ritorno. Nel gruppo di truffati, sbarcati su Facebook per contarsi e raccontarsi a vicenda storie e intenzioni, ci sono professionisti, operai, studenti.

Per due anni, nonostante le denunce a Guardia di Finanza e Carabinieri si moltiplicassero, la signora Francesca Russo, moglie di un appartenente all’Aeronautica Militare, ha continuato a rifilare pacchi a chi non conosceva il suo poco invidiabile palmares. L’agenzia “Pinguino” (almeno così dice l’insegna) in via Ricciotto Canudo, a Gioia del Colle, resta chiusa per lunghi periodi. Il tempo necessario a far calmare le acque dopo averla fatta sotto al naso a un bel gruppo di incosapevoli vittime. Questa volta, però, pare stia per scatenarsi una bufera.

Nessuna risposta al telefono a chi continua a cercarla, solo qualche messaggio e molte mail, in cui ci sono le tracce inequivocabili delle promesse non mantenute ma profumatamente pagate. Nessuno dei clienti raggirati ha rivisto l’ombra di un quattrino, nonostante in alcuni casi siano intervenuti anche i giudici. Qualcuno s’è rassegnato, molti altri no. La truppa dei fregati si già incontrata una prima volta. Domenica si sono ridati appuntamento. La speranza è quella di recuperare le cifre indebitamente percepite dalla signora Russo, di essere risarciti in qualche modo.

La situazione adesso comincia a creare anche notevoli imbarazzi all’Aeronautica Militare. La parentela della donna con un uomo in divisa rende incompatibili i valori della forza armata con un simile comportamento. I truffati chiedono un intervento deciso, se non altro per evitare che la finta agente di viaggio continui a mettere in piedi i suoi magheggi. Ormai la conoscono tutti: le più note compagnie aeree e di navi da crociera, oltre ai “colleghi” di tutta la provincia. Quanto altro tempo dovrà passare prima di mettere fine a questa assurda vicenda? I clienti della signora Russo sperano tutti che la giustizia non resti ancora troppo a lungo in vacanza.