Tra gli arrestati nel blitz dei Carabinieri del Comando Provinciale di Bari che all’alba di martedì ha di fatto azzerato il clan Strisciuglio c’è anche Silvano Scannicchio. Il 43enne barese è un ultras ed attivo frequentatore del petalo centrale della Curva Nord del San Nicola, per la direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Bari una circostanza che sarebbe riconducibile al tentativo di scalata del clan nella gestione dello stadio. Gli organi di informazione, come di consueto, hanno riportato l’ipotesi investigativa degli inquirenti ma i Seguaci della Nord non ci stanno. Il gruppo più rappresentativo del tifo organizzato biancorosso respinge ogni accusa e spiega le proprie ragioni. Lo fa attraverso un comunicato stampa che riceviamo e pubblichiamo integralmente.

“In merito alle accuse pubblicate a mezzo stampa da qualche settimana a questa parte, relative a una presunta infiltrazione di un clan locale all’interno della Curva Nord di Bari, i “Seguaci della Nord”, a nome dell’intera Curva, respingono qualsiasi coinvolgimento in vicende extra-stadio lontane anni luce dalla passione per la maglia biancorossa e dalla nostra visione di gestione.

In una realtà sociale come quella di Bari, la Curva – da sempre – costituisce luogo di aggregazione in cui, tifosi di tutte le età, ricchi e poveri, ignoranti e colti, medici e disoccupati e incensurati e pregiudicati seguono, gomito a gomito, le partite del FC Bari 1908. Tutto ciò che accade nella vita privata di ognuno, deve restare nella sfera personale o, quantomeno, non può e non deve essere strumentalizzato per colpire la Curva, laddove essa non sia causa o effetto del reato contestato al singolo.

Il Gruppo, nato un anno fa, ha sempre fatto della trasparenza, della beneficenza e del “no lucro” dei capisaldi, supportato da centinaia di ragazzi che si danno da fare per non far mancare mai l’apporto alla squadra, solo per passione e senza doppi fini, utilizzando i momenti trascorsi assieme come condivisione sociale utile per cercare di migliorare se stessi e la Curva Nord di Bari. Nessuno escluso. E in un mondo globalizzato, omologato, indottrinato dall’alto e che ci vorrebbe asserviti al potere, la nostra voce e la nostra reputazione non possono essere strozzate da coloro che vorrebbero far carriera anche facendosi pubblicità sulla nostra pelle.

Pertanto, onde evitare che sterili polemiche e calunnie vadano a minare la nostra credibilità e tutto quanto di buono sia stato fatto fino ad oggi, invitiamo tutti gli organi di stampa ad utilizzare diligentemente e in modo deontologicamente corretto il nome della Curva Nord all’interno dei fatti di cronaca”.