Ambulanza dell'ospedale della Murgia in avaria

L’immagine dell’ambulanza dell’Ospedale della Murgia col cofano alzato nel pieno di un soccorso per un incidente stradale è l’emblema di una situazione ormai fuori controllo che Antonio Dibello, coordinatore del 118 e direttore del Pronto soccorso dello stesso nosocomio, non ha evidentemente saputo raddrizzare. La fase di rodaggio dopo la sostituzione di Marco De Giosa è finita da un pezzo.

Ciò che è successo ieri pomeriggio, intorno alle 15.30, sulla statale 96 all’altezza dell’uscita di Mellitto, è un po’ come essere obbligati a giocare alla roulette russa. L’ambulanza ospedaliera targata CP262HT, di ritorno dal Policlinico, si ferma a prestare soccorso sul luogo di un incidente stradale. Ci sono due feriti, grazie a Dio non in condizioni gravissime. Nel frattempo arriva l’ambulanza medicalizzata di Altamura (solo qualche giorno fa era andato in panne il mezzo di Gravina) e la victor di Palo del Colle.

I due feriti vengono caricati su queste due ultime ambulanze e a quel punto ci si rende conto che la batteria del mezzo ospedaliero è a terra. L’ambulanza non riparte. Carabinieri e Vigili del fuoco la rianimano con i cavi della batteria. E se il paziente fosse stato grave e una delle due ambulanze mandate dal 118 avesse avuto un qualsiasi impedimento? A dire il vero è anche capitato che l’ambulanza si sia scassata durante un trasporto in rianimazione dall’Ospedale della Murgia al Policlinico di Bari. Siamo alla frutta e intanto aspettiamo l’acquisto per oltre un milione di euro di 16 nuovi mezzi che dovremo farci bastare per tutta la Asl di Bari.

Non c’è una sola ambulanza dell’Ospedale Perinei e buona parte di quelle delle ultime sette postazioni aziendali che non si sia scassata almeno una volta nell’ultimo anno. Abbiamo scritto valanghe di articoli, anche sul fatto che la vera emergenza è lo spreco. Si tira un sospiro di sollievo per le sorti dei pazienti e per la reputazione di chi dovrebbe rispondere di eventuali tragedie e si va avanti fino alla prossima rottura. Inizialmente a qualcuno era venuta l’idea di noleggiare dei mezzi in attesa di avere a disposizione quelli nuovi, ma poi non se n’è fatto più niente.

L’inguacchio può succedere anche da un giorno all’altro, non c’è una data prestabilita. Chi dovrebbe non dà spiegazioni, ma si preoccupa della fuga di notizie, in alcuni casi imprecise perché la verità viene nascosta sotto il tappeto e allora bisogna barcamenarsi in mezzo a fonti oneste e quelle che, magari imbeccate, forniscono volutamente indicazioni sbagliate.

Intanto le 13 automediche una volta nuove di zecca e costate 300mila euro sono parcheggiate in stato di abbandono fuori dalla sede del coordinamento del 118 a Triggiano; l’affidamento già aggiudicato per un milione di euro delle sette postazioni aziendali ai volontari, ormai dal primo giugno, non è ancora partito e le stesse associzioni hanno scritto una lettera di diffida alla Asl; quando si rompe un’ambulanza aziendale si spendono soldi per riparala e altri per farla sostituire sempre dai volontari; nessuno si prende la briga di dare il via libera al riordino del sistema di cui si parla dal 2009.

Sperando che nel frattempo non ci scappi il morto, rinnoviamo il nostro appello al dottor Antonio Dibello: decida se coordinare il 118 o dirigere il Pronto soccorso dell’Ospedale della Murgia. In tutti e due i posti serve un direttore responsabile a tempo pieno. In molti apprezzano la sua buona volontà, l’abnegazione mostrata avendo deciso di ricoprire il doppio incarico. Così, però, non può più funzionare, anzi, non a mai funzionato.