La neve è bianca, soffice, ma può essere molto pericolosa e quando si scioglie restituisce tutto esattamente così com’era. Non c’è scampo. Ne sanno qualcosa a Gravina, dove oggi, è successo quello che avevamo annunciato già il 2 dicembre: un grosso ramo di uno degli alberi non potati al di là del muro di cinta dell’ospedale è crollato sotto il peso della neve. Erano da poco passate le 10 e l’equipaggio del 118 stava andando a prendere l’ambulanza, a piedi, per rispondere a una chiamata d’emergenza. Questa volta è andata bene.

Parliamo della stessa neve che ha causato grossi problemi al pesonale del 118 della postazione all’interno del nosocomio già la sera del 30 dicembre: l’ambulanza non era dotata di catene. Il lato positivo delle grandi gelate è che, esattamente come in quest’ultimo caso, possono essere previste. Nel Barese, però, si preferisce tamponare e correggere strada facendo, piuttosto che prevenire e allora il coordinatore Barese del sistema di emergenza urgenza, Antonio Dibello, per correre ai ripari è stato costretto a portare di persona le catene all’equipaggio in difficoltà.

Sotto la neve, come abbiamo denunciato il 2 dicembre, resta tutto inalterato. Ci sono ancora le bombole d’ossigeno e i rifiuti ospedalieri trattati lasciati alla portata di tutti, solo per fare un esempio. In compenso si continua a sprecare soldi pubblici, pagando un servizio di vigilanza completamente inutile, costoso, in funzione dal lunedì al venerdì dalle 19 alle 7 del mattino, il sabato e la domenica 24 ore su 24. Cambierà qualcosa nel 2015? Staremo a vedere una volta sciolta tutta la neve.