“Storia di luce e di coltello”, davanti l’assessorato Erp dove per sedare una rissa tra donne, in cui a un certo punto sono spuntate le lame, sono dovute intervenire due pattuglie della polizia. La causa? Una bolletta della luce.

Tutto è cominciato dietro le porte dell’assessore Brandi, nel giorno di udienza dei cittadini. Qui si erano trovate, guarda tu il caso, tre vicine di casa, che abitano in altrettanti appartamenti serviti da un unico contatore elettrico – quindi, un’unica bolletta.

Le donne hanno cominciato a battibeccare animatamente su quale famiglia consumasse più kilowatt e spendesse di più,  finchè, tra una parola e l’altra, sono volati gli appellativi pesanti e il battibecco è diventato lite.

Qualcuna delle tre ha chiamato rinforzi e le donne sono diventate sei. A un certo punto, sono spuntati i coltelli e lì la rissa ha rischiato di prendere una brutta piega. Nico Marengo, un impiegato della Multiservizi, ha cercato di sedare la lite e dividere le donne, ma la superiorità numerica – e di chili – delle litiganti glielo ha impedito. L’unica cosa che il coraggioso – è il caso di dirlo – soccorritore è riuscito a fare è stata separare  quella contro cui si rivolgeva l’ira sanguinaria delle altre due e rinchiuderla con sé nel suo gabbiotto.

Anche così, però, la situazione non si è placata. Le donne fuori, come leonesse sulla preda, continuavano a girare attorno al gabbiotto incitando la donna all’interno di uscire; questa, a sua volta, continuava a provocare quelle fuori, il tutto condito da pesanti improperi e urla.

All’arrivo della polizia, i coltelli erano spariti. Noi siamo sempre più convinti che a questa giunta il caschetto decisamente serva.