Secondo gli investigatori anche queste attività, esattamente come quelle sequestrate due giorni fa, sarebbero utilizzate infatti come “lavanderia” da parte delle cosche che in questo modo ripuliscono i proventi derivanti da attività illecite, quali traffico di droga ed estorsioni. Mediante l’analisi delle quote societarie i carabinieri sono risaliti a prestanome che potrebbero essere collegati alla malavita.  Dalle indagini la polizia ha scoperto persone incensurate, apparentemente lontane dagli ambienti criminali, che risulterebbero aver riciclato nelle loro società i soldi provenienti da affari illeciti.

Soltanto lunedì i carabinieri del Comando provinciale di Bari hanno sequestrato alcune gelaterie, tra cui quelle del gruppo Gasperini, e la caffetteria della stazione centrale. I carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia (Dda), hanno bloccato beni per oltre dieci milioni di euro, riconducibili ad esponenti della cosca di Savinuccio Parisi.

Il destinatario della misura patrimoniale è stato il 56enne Biagio Cassano, ritenuto affiliato al clan Parisi e già coinvolto nell’operazione ‘Blue Moon’. Era il 2001 quando si ipotizzò che Cassano fosse vicino al clan Parisi per il quale ricopriva il ruolo di “riciclatore” di proventi illeciti. L’uomo risulta indagato per reati di associazione mafiosa e traffico illecito di sostanze stupefacenti.

Oltre alle tre gelaterie Gasperini site in corso Cavour, in via Sparano e sul lungomare Nazario Sauro, ci sono anche la rosticceria ‘Nuova grand’Italia’ di corso Cavour, il bar ‘Bari nord caffè’ situato all’interno della stazione centrale, in piazza Aldo Moro, ma anche conti correnti bancari, motocicli e autovetture di media e grossa cilindrata.

Palma Maria Roberta Frascella