Il primo a essere sottoposto all’interrogatorio è stato Mario Dambrosio, il fratello del defunto boss altamurano ucciso nel settembre 2010, che si è avvalso della facoltà di non rispondere in attesa di avere un avvocato di fiducia. Anche Giuseppe Antonio Colonna ha chiesto lo slittamento dell’interrogatorio per motivi di salute. L’unico a rispondere alle domande della pm Desiree Digeronimo è stato il maresciallo Nicola Logiudice, comandante della Stazione dei carabinieri di Altamura, agli arresti domiciliari per favoreggiamento.

Due ore di interrogatorio per il militare difeso dagli avvocati Michele Laforgia e Tommaso Barile, lunedì mattina ci sarà il proseguo dell’interrogazione. L’inchiesta e le indagini ancora in corso sembrano coinvolgere numerose persone che rivesto ruoli importanti tra amministrazioni, imprenditoria e politica nella zona murgiana, ad Altamura in particolare.

Si parla di altri probabili 20 indagati oltre i 14 già a giudizio. Di questi ultimi la procura aveva richiesto 11 arresti per associazione mafiosa riconosciuti però solo a quattro: Dambrosio e Colonna già in arresto e Vincenzo Crapuzzi e Vincenzo Scalera ancora a piede libero.

Per quanto riguarda le accuse mosse nei confronti della avvocato Vincenzo Siani per ora non ci sarebbero prove che attestino il suo coinvolgimento. I vari rigetti da parte del giudice ha spinto la Procura a impugnare l’ordinanza davanti al Tribunale del Riesame.

Mentre il paese murgiano è col fiato sospeso in attese dell’evolvere della situazione il sindaco di Altamura Mario Stacca, avendo appreso del coinvolgimento nelle indagini dell’ex assessore Vito Zaccaria e dell’effetto che ciò ha avuto sull’amministrazione, in un breve comunicato stampa ha dichiarato:

«L’amministrazione comunale conferma piena fiducia nell’operato della magistratura, mantenendo comunque alta l’attenzione sugli sviluppi dell’indagine, al fine di potere tempestivamente tutelare i propri diritti».

 

Eleana Martiradonna