Cronaca

Si è impossessato di alcuni oggetti esposti e se n'è andato, ma è stato bloccato da un Carabiniere fuori servizio che ha poi chiamato i colleghi, si tratta di un georgiano di 46 anni.

La Corte di Cassazione ha quindi accolto il ricorso presentato dai familiari delle vittime, assistite dall'avvocato Francesco Paolo Sisto, e ha annullato con rinvio la sentenza di secondo grado che nell'ottobre 2016 aveva confermato l'assoluzione di Andrea Godono

Siamo tornati sulla complanare est della statale 16, all'altezza di San Giorgio. Le prostitute sono scappate alla vista della telecamera. Indignate anche le mamme rom del vicino campo.

Sono in corso le indagini per scoprire se vi fossero altre persone collegate all’illecito traffico, visto anche il nuovo metodo utilizzato per sviare i controlli radiogeni.

Lo ha deciso la Corte di Assise di Appello di Bari. Per Moretti i giudici d'appello hanno concesso le attenuanti generiche equivalenti alle contestate aggravanti della premeditazione e del metodo mafioso.

Gli episodi contestati si riferiscono agli anni 2015-2016. Le indagini della Squadra Mobile della Questura di Bari partirono dopo la denuncia dei genitori di una delle tre presunte vittime.

Ad agosto, con l’opera già conclusa ed in funzione, è stata accertata la presenza di liquami maleodoranti sulla spiaggia di Lama Monachile. Escherichia Coli addirittura ben dodici volte superiori al massimo consentito.

Due uomini e una donna sono finiti in manette, la droga scoperta anche nei tombini davanti a casa dove uno dei tre era già agli arresti domiciliari.

I Carabinieri hanno scoperto che un 23enne aveva allestito una coltivazione in serra di marijuana, compreso un apposito impianto di areazione, illuminazione e riscaldamento.

Il giornalista, andato a documentare la prostituzione dopo il blitz sulla complanare all'altezza di San Giorgio, è stato colpito da bottiglie rotte e sassi lanciati dalle prostitute.