“È una vergogna che si prostituiscono davanti ai nostri figli”. A parlare non è un residente del quartiere Sant’Anna, ma una mamma Rom mentre stringe la mano al figlio, un bambino che avrà al massimo 5 anni.

Li incontriamo sul ponte della complanare est della statale 16, all’altezza di San Giorgio, quella del blitz anti prostituzione di due giorni fa e della sassaiola alla quale siamo stati sottoposti ieri. La donna è indignata, dice di non conoscere quelle ragazze e il loro presunto sfruttatore.

Non sono dello stesso campo, lei per vivere fa le pulizie. La presenza della telecamera scatena una nuova fuga. Per un’ora non ci si prostituisce sulla complanare. Su tre delle sedie vuote erano sedute le donne identificate ieri dai poliziotti intervenuti dopo la nostra telefonata al 112.

Senza controlli non cambierà mai nulla, soprattutto considerando il saluto di uno dei clienti rimasto senza poter soddisfare le sue voglie. Il dito medio mostratoci dal finestrino dell’auto in corsa è molto più significativo di mille parole. Siamo tornati per spiegare a quelle ragazze che nonostante l’aggressione non ce l’abbiamo con loro, ma ci piacerebbe vedere puniti i clienti e chi le sfrutta.