Pensavamo che la Puglia fosse meta solo di folle di turisti e approdo di star hollywoodiane del calibro di Sylvester Stallone e Jean-Claude Van Damme, eppure non è così. La nostra regione è stata, ahinoi, presa d’assalto anche da specie aliene, che “causano danni nei campi come nei mari distruggendo coltivazioni e allevamenti”. Stiamo parlando dell’insidiosissimo granchio blu, che “sta cingendo d’assedio le coste, sterminando vongole veraci, cozze, uova, altri pesci e molluschi”, dell’insetto drosophila suzukii detto “moscerino dei piccoli frutti”, che distrugge le ciliegie, dei pappagallini verdi, che si nutrono di mandorle e frutta, così come il citrus tristeza virus che infesta alcune specie di agrumi. Da non dimenticare la ormai la tristemente celebre Xylella che è riuscita a far ammalare e seccare ben 21 milioni di ulivi. L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti Puglia che ha denunciato “il moltiplicarsi degli attacchi di animali, insetti e organismi portati nelle campagne e nei mari dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione degli scambi”.

“A far danni nei campi è arrivato anche il pappagallo verde o parrocchetto monaco, una specie originaria del Sudamerica che fa strage di frutta e mandorle, diventando una presenza fissa anche a causa dei cambiamenti climatici – si legge nel comunicato -. Poi è presente anche lo storno, un uccello passeriforme originario dell’Eurasia che è divenuto stanziale sulla litoranea della piana olivetata di Bari e Brindisi e sulla fascia pedegarganica a Foggia, dove mangia fino a 20 grammi di olive e distrugge le piazzole adibite alla raccolta delle olive, ma arreca danni ai campi di ortaggi”.

Anche i castagneti sono invasi dal cinipide galligeno del castagno, il dryocosmus kuriphilus, “proveniente dalla Cina – ha affermato Coldiretti -. che provoca nella pianta la formazione di galle, cioè ingrossamenti delle gemme di varie forme e dimensioni contro il quale è stata avviata con successo una capillare guerra biologica attraverso lo sviluppo e accurata diffusione dell’insetto Torymus sinensis, che è un antagonista naturale, anche se ci vorrà ancora tempo per ottenere un adeguato contenimento”.