Il runner Andrea Papi, ferito mortalmente da un plantigrado il 5 Aprile scorso, mentre correva in un bosco della Val di sole, non sarebbe stato ucciso dall’orsa JJ4, catturata, separata dai suoi 3 cuccioli e rinchiusa in un recinto, in attesa della sentenza capitale, a cui era stata condannata. Dalla perizia veterinaria forense resa nota dalla Leal ( Lega antivivisezionista) emerge che le lesioni identificabili dalla penetrazione di una coppia di canini mostrano una distanza tipica di un morso di un esemplare di orso maschio adulto. Le femmine di orso, infatti, presentano misure inferiori rispetto ai maschi, sia come massa corporea sia come misure dentali. La lega antivivisezionista in una nota chiarisce che “la dentatura di un animale, per la medicina veterinaria forense, ha lo stesso valore delle impronte digitali umane e quindi la scienza in questa perizia smentisce le menzogne raccontate da Fugatti” .

Non solo, dalla perizia si apprende anche che l’aggressione subita da Andrea Papi, non rientrerebbe in un’attività predatoria del plantigrado, non avendo riscontrato sulla vittima alcun segnale di consumo da parte del predatore. “La descrizione delle lesaioni- recita la perizia veterinaria forense – non corrisponde neanche alle ferite che si riscontrano in caso di attacco finalizzato all’eliminazione dell’avversario”.

In altre parole l’orso non ha attaccato volontariamente lo sfortunato runner, ma probabilmente se n’è imbattuto a causa di una tragica fatalità, e per una assurda coincidenza di tempo e luogo ha sferrato una attacco difensivo che purtroppo ha causato la morte del giovane.

La Leal, ha immediatamente richiesto la liberazione di JJ4, ingiustamente catturata e separata dai suoi 3 cuccioli. Tuttavia, le posizioni ufficialmente dichiarate una settimana fa dal Presidente Fugatti restano ferme sull’abbattimento dell’esemplare catturato, sul quale si attende la sentenza del Tar del prossimo 11 maggio.

Alla luce dei nuovi importanti elementi, emersi dalla perizia veterinaria forense, si attendono decisioni ufficiali da parte delle autorità competenti.