“La città di Bari non è una terra immune al fenomeno mafioso: l’escalation di violenze di questi mesi, a seguito degli arresti dei vertici della criminalità organizzata barese, ci consegnano l’istantanea di una città nella quale è vivo lo scontro, tra le nuove leve, per la gestione del potere mafioso. Nella serata di sabato, in via delle Regioni, colpi di pistola sono stati esplosi contro una giovane coppia in auto: 23 anni lui, colpito all’addome e in condizioni gravi in rianimazione, 15 anni lei, ferita ad un piede. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un regolamento di conti tra bande criminali presenti nel quartiere San Paolo di Bari. Nelle periferie, come in questo caso, ma anche – dopo decenni – nel centro cittadino, come dimostra la cronaca dei mesi passati. Oggi è 21 marzo, prima giornata di Primavera e Giornata Nazionale in memoria delle vittime di mafia. Anche a Bari saremo in piazza con @Libera Bari – Presidio Luigi Fanelli dalle ore 9.30 presso la Zona Industriale perchè il lavoro è tra i più importanti antidoti contro le mafie, perchè la città di Bari conosce bene la violenza del crimine e non vuole piombare nuovamente in un teatro di scontro tra bande che tengono in ostaggio l’intera città mietendo vittime e impedendo l’inclusione di tutti e tutte nella crescita della città” dichiara Carolina Velati, Coordinatrice di Zona Franka.

“Sono sempre più giovani le vittime e i coinvolti nel business criminale, inseriti con pratiche di affiliazione che partono dalla microcriminalità e dalle azioni delle cosiddette “baby gang” diffuse su tutto il territorio cittadino. Alla radice di questa crescita violenta e criminale vi è senz’altro l’ingiustizia sociale e il crescere delle marginalità: i clan si pongono come strutture forti in grado di garantire un presente ed un futuro prospero dal punto di vista economico a tanti che, ad oggi, non vedono questa possibilità altrove” continuano gli universitari di Link e gli studenti dell’Unione degli Studenti – UDS.
“Le Istituzioni, su tutti i livelli, hanno l’obbligo di mettere in piedi un sistema coordinato di iniziative per contrastare il clima violento, insicuro e criminale che si sta sviluppando in città. In un territorio dove le crisi occupazionali e i tassi di abbandono scolastico sono impressionanti, crediamo che lavoro, istruzione ed inclusione debbano essere gli elementi attorno ai quali costruire un’efficace iniziativa sinergica di contrasto alle mafie” conclude Velati.